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Questo articolo è stato pubblicato il 04 ottobre 2010 alle ore 15:38.
Nei prossimi giorni arriveranno in consiglio dei ministri i decreti attuativi della legge sul federalismo: ad annunciarlo il presidente della regione Piemonte, Roberto Cota, a margine della riunione straordinaria delle Regioni sulla finanza regionale, che si è svolta a Roma. «E' una situazione abbastanza delicata», ha commentato il governatore della Calabria, Giuseppe Scopelliti, che ha ricordato come martedì, nel primo pomeriggio, sia in programma un incontro «molto importante» con i ministri Tremonti e Calderoli. Scopelliti ha espresso perplessità sul fondo perequativo sperimentale e sui meccanismi dell'Irap: «c'è - ha detto - una larga convergenza tra le Regioni e dobbiamo capire i margini su cui si può lavorare con il governo».
In ogni caso, ha aggiunto Scopelliti, contestualmente alle tematiche legate al federalismo «il governo ha l'obbligo di varare un piano per il rilancio del Sud». «Vogliamo un dibattito col Governo senza pregiudiziali», ha sottolineato il presidente delle regioni, Vasco Errani, che ha annunciato sempre per martedì 5 ottobre la messa a punto «di un documento unitario che diventerà il testo base per il confronto con il governo». Comunque, ha evidenziato il governatore della Lombardia, Roberto Formigoni, le Regioni andranno al confronto con il Governo, sul federalismo, «con volontà positiva».
La realizzazione del federalismo «deve essere impostata nel modo migliore, al fine di evitare che alcune regioni affondino e altre al contrario acquistino più velocità», ha detto il presidente della regione Sicilia, Raffaele Lombardo, secondo il quale «bisogna
riservare molta attenzione a tutti i decreti attuativi sul federalismo a cominciare dai costi standard». Per Lombardo la conferenza delle Regioni deve anche tener conto di regioni come il Lazio, Molise, Calabria, Abruzzo e Campania, alle prese con il riordino dei conti sul fronte della sanità.
Per il governatore della Basilicata, Vito De Filippo, il «decreto legislativo predisposto dal governo sulla fiscalità federale, così come è strutturato al momento, potrebbe portare alla Basilicata e a tutto il Mezzogiorno un triplice svantaggio, ossia una forte riduzione delle entrate, un netto aumento della tassazione e uno squilibrio della competitività territoriale in favore delle zone italiane tradizionalmente più forti». «Sono certo - ha detto De Filippo - che non sia interesse di nessuno accentuare le condizioni di disequilibrio tra le varie aree del Paese, ma proprio per questo è necessario lavorare approfonditamente e per tempo per far si che il federalismo rappresenti un'opportunità per tutti, anzi prima per chi è in condizione di ritardo di sviluppo, e non un vantaggio per alcune zone del Paese in danno di altre».