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Questo articolo è stato pubblicato il 17 marzo 2011 alle ore 11:09.

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Ore 12,24 - Inno di Mameli in 150 stazioni d'Italia
Inno di Mameli diffuso all'unisono in 150 stazioni del territorio nazionale da Torino a Palermo, passando per Roma. Dopo il primo "alzabandiera" di ieri sera a Termini, dove è stata issata una enorme bandiera tricolore, proseguono i festeggiamenti per i 150 anni dell'Unità d'Italia delle Ferrovie dello Stato. Intanto il treno Frecciarossa Tricolore ha iniziato il suo viaggio attraverso il Paese.

Ore 11,59 - Le massime cariche dello Stato alla messa celebrata dal cardinal Bagnasco
Nella Basilica di Santa Maria degli Angeli, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, i presidenti del Senato e della Camera, Renato Schifani e Gianfranco Fini, e il premier Silvio Berlusconi, partecipano alla messa per il 150esimo dell'Unità d'Italia promossa dalla Cei . La funzione è celebrata dal cardinal Angelo Bagnasco insieme ai presidenti delle Conferenze Episcopali regionali. Sono presenti anche il presidente della Consulta, Ugo De Siervo, e il vicepresidente del Csm, Michele Vietti. È presente anche Roberto Calderoli, ministro leghista per la Semplificazione. All'arrivo il capo dello Stato è stato applaudito dalla folla e accolto al grido di «Viva l'Italia». Battimano anche per il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti. Ancora contestazioni, invece, per il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi accolto da fischi e grida: «dimettiti» e «dimissioni», mentre in chiesa il Cavaliere è stato accolto anche da qualche applauso. Al termine della funzione il premier è uscito dalla Chiesa passando per la sacrestia, mentre le altre autorità hanno lasciato la Basilica dall'ingresso principale.

Ore 11,55 - Amato: riflettano i politici che sognano la Padania
«Se non fossimo stati uniti non saremmo diventati un grande Paese», ha detto ieri Giorgio Napolitano. «Dovrebbero riflettere quei politici italiani, veramente pochi, che pensano il contrario», ha commentato Giuliano Amato, presidente del comitato dei Garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, intervenendo oggi ai microfoni di "Italia Anch'io", maratona tricolore di Radio1 Rai. Per Amato «dovrebbero riflettere su come era l'Italia 150 anni fa, divisa in 8 staterelli. L'80% degli italiani di allora erano analfabeti e molti di questi erano al Nord. Cosa sarebbe successo se fossimo rimasti in quel modo? Se quel disegno di modernizzazione, sebbene solo in parte attuato, con tante lacune ed errori, non fosse diventato almeno un po' realtà? Sarebbe il caso che ce lo chiedessimo, anche nel Nord, dove ancora si coltiva il sogno di una Padania».

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