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Questo articolo è stato pubblicato il 06 maggio 2011 alle ore 17:24.
Domani, sabato 7 maggio, con le assise generali di Confindustria, «parleremo di noi, delle relazioni industriali e definiremo una agenda su poche cose chiare, cercheremo di indicare quali sono i punti per noi fondamentali per tornare alla crescita». Un confronto «per cambiare Confindustria e per proporre un cambiamento forte al Paese». La presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, lo ha sottolineato alla vigilia dell'appuntamento di Bergamo. E ha aggiunto, all'indomani della battuta del premier («a Confindustria dico di fare qualcosa per noi e che non sia solo il governo a fare qualcosa per loro»): «Non abdicheremo al ruolo di criticare le cose che non ci piacciono e di dire quello che pensiamo. Siamo una voce libera e indipendente, e siamo gelosi della nostra indipendenza, ma non vuol dire che non diremo cose chiare anche su di noi».
«Parlerò a lungo domani. Non vi voglio riannoiare oggi...», ha esordito Marcegaglia nel suo saluto al convegno organizzato dalla Piccola industria di Confindustria, alla vigilia delle Assise generali di Bergamo. Appuntamento nel corso del quale, ha sottolineato il presidente dell'Associazione degli industriali, verrà proposta «un'agenda per noi, per il Paese». Marcegaglia ha rivolto alla platea il suo «ringraziamento di cuore, perché - ha detto - voi avete sposato, condiviso totalmente il progetto delle Assise sin dall'inizio; non era scontato, banale. Apprezzo moltissimo il vostro slancio di ragionare non in termini di divisioni tra piccoli e grandi, ma di lavorare tutti insieme. Abbiamo un percorso da fare tutti insieme» ha ripetuto, sottolineando che quella di domani sarà «la prima assise della piccola industria e di Confindustria. Sarà un momento importante perché Confindustria è la casa di tutti gli imprenditori, che credono nelle proprie aziende, nel proprio Paese».
Il presidente di Viale dell'Astronomia ha sottolineato, infine, la grande partecipazione: «Avremo intorno ai cinque mila, forse anche più, imprenditori. L'idea è di fare un dibattito vero, franco».
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