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Questo articolo è stato pubblicato il 28 maggio 2011 alle ore 08:12.
Alla fine del discorso, standing ovation per la presidente, che era stata accolta con un calorosissimo applauso dalla platea di quasi 3mila imprenditori. E la Marcegaglia li ha ringraziati: «Mi avete sempre accompagnato in questi anni terribili, se non ci foste stati voi non avrei potuto mantenere l'indipendenza e l'autonomia che hanno sempre caratterizzato la mia presidenza». E ha aggiunto: «Sono a fine mandato, anche se qualcuno pensa che me andrò prima. Resterò presidente e per quello che resta lo farò a modo mio: libertà e indipendenza caratterizzeranno fino all'ultimo la mia presidenza». Una Confindustria «democratica, dove tutti giocano nella stessa categoria, non ci sono soci di serie a e di serie b».
Affettuose le parole di Vardanega: «Cara Emma, colgo l'occasione per ringraziarti per l'energia con cui hai guidato gli imprenditori in questi difficilissimi anni e per come hai respinto gli attacchi di chi colpendo te intendeva colpire l'autonomia e la credibilità di una grande associazione che sentiamo nostra».
UNINDUSTRIA TREVISO
30% - Quote rosa
Un eletto su tre dell'Associazione degli industriali di Treviso sarà donna
2.500 - Gli iscritti
L'Unione degli Industriali della Provincia di Treviso è l'associazione di rappresentanza delle imprese industriali della provincia trevigiana. Fondata nel 1945 è ora tra le maggiori associazioni italiane per numero di imprese associate, più di 2.500. E' la terza associazione industriale di Confindustria per numero di imprese e l'ottava per numero di occupati
28% - Fatturato in calo
Il 28% degli imprenditori trevigiani ha visto diminuire nel primo trimestre di quest'anno il proprio fatturato (stando ai dati diffusi dalla Fondazione nord est)
15% - L'export
Il 15% dell'export i trevigiani lo fanno con la Germania, primo mercato di riferimento. Seguono la Francia, la Romania - diventata ormai il terzo partner commerciale - e la Gran Bretagna.
LE LEVE DELLO SVILUPPO PER CONFINDUSTRIA
1. Il rilancio degli investimenti pubblici
Se il giro di vite sulla spesa corrente è dovuto, tagliare gli investimenti pubblici è sbagliato. Soprattutto nel momento di ripresa. La presidente di Confindustria ha ricordato che il Pnr prevede una riduzione della spesa in conto capitale dai 38 miliardi del 2009 ai 27 del 2012 (dal 2,5 all'1,6% del Pil)
2. La semplificazione del fisco
Ridurre la pressione fiscale sulle imprese e i lavoratori, semplificare e dare certezza alle norme combattere l'evasione fiscale. Sono queste le priorità sul Fisco in attesa della riforma del sistema che il governo s'è impegnato a lanciare con una legge delega attesa entro l'autunno
3. La riduzione degli oneri amministrativi
Il peso della burocrazia sulle imprese è di 70 miliardi l'anno. L'obiettivo del governo è di tagliarne il 25% entro il 2012 e ai «cantieri di semplificazione» Confindustria guarda con fiducia. Bisogna centrare il target nei tempi stabiliti però, senza introdurre nuovi adempimenti al posto di quelli cancellati
4. Avanti con le liberalizzazioni
In molti settori della vita economica serve più mercato e più competizione. Ma le politiche di liberalizzazione portate avanti dal Governo in questa legislatura non bastano. Confindustria ha ricordato un dato di Bankitalia secondo cui una politica di liberalizzazioni può generare un aumento del Pil dell'11% nel medio-lungo periodo
5. Uno nuovo stauto dei lavori
Una riforma complessiva di semplificazione delle numerose norme che regolato il mercato del lavoro è indicata come strategica per far crescere l'occupazione giovanile e femminile. Confindustria ha condiviso la proposta del ministro Sacconi di arrivare a un avviso comune tra le parti per costruire un nuovo Statuto dei lavori
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