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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2011 alle ore 16:12.
L'ultima modifica è del 07 novembre 2011 alle ore 12:40.
riforme che da tempo attendiamo». «Abbiamo una lettera all'Unione Europea che dobbiamo rispettare - ha proseguito -: se qualcuno pensa di tradire il mandato degli elettori, venga in parlamento, sfiduci e si vada ad elezioni». Per Ronchi, «la lettera alla Ue è un impegno forte, che dobbiamo rispettare per il bene degli italiani e della nostra economia. Se qualcuno pensa invece di saltare il fosso lo dica, lo faccia, vada in parlamento e sfiduci il governo». Quando gli è stato chiesto della previsione di Giuliano Ferrara, secondo il quale il premier pensa di dimettersi, Ronchi ha risposto: «Silvio Berlusconi ha un dovere morale, rispetto al centrodestra: quello di andare fino in fondo e di rispettare gli impegni pesanti in Europa».
Ore 18,13. Rosato (Pd): Berlusconi si è mangiato l'eredità di Prodi
«Oggi lo spread tra Btp e Bund ha toccato i 487 punti, l'8 maggio 2008 era a 37 punti: questa è l'eredità del Governo Prodi che Berlusconi si è mangiato ai danni dell'Italia». Lo afferma Ettore Rosato, membro dell' ufficio di presidenza del gruppo Pd alla Camera. Secondo Rosato, «i numeri parlano più chiaro di tutte le chiacchiere del premier e se oggi siamo arrivati al picco massimo non è solo per i problemi strutturali del Paese, che c'erano anche prima, ma perchè alla guida del Paese c'è stato un presidente del Consiglio che non ha mantenuto le promesse, dedicandosi unicamente agli affari suoi. E questo - ha sottolineato - è un atteggiamento che viene punito duramente più all'estero che in Italia». L'esponente democratico ha aggiunto che «ogni ora che Berlusconi trascorre ancora a Palazzo Chigi è rubato alla ripresa del Paese».
Ore 18,02. Maroni lascia via Bellerio senza dichiarazioni
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha lasciato la sede della Lega di via Bellerio dove nel pomeriggio si è incontro con il ministro delle Riforme Umberto Bossi. Nella prima parte dell'incontro era presente anche il ministro della Semplificazione, Roberto Calderoli che dopo un'ora si è recato però a Villa San Martino per un incontro con il premier Silvio
Berlusconi. Incontro che è terminato da pochi minuti. All'uscita da via
Bellerio non vi è stata nessuna dichiarazione da parte del ministro Maroni.
Ore 17,56. Slitta la presentazione del maxiendamento
Slitta in Commissione Bilancio al Senato la presentazione del maxiemendamento del governo alla legge di stabilità, con le misure attuative degli impegni assunti dal governo nella lettera alla Ue. Nonostante sia stato approvato dal Consiglio dei Ministri di mercoledì scorso, il testo sarebbe ancora in alto mare. Il presidente della Commissione bilancio di Palazzo Madama, Antonio Azzollini (Pdl), aveva annunciato la scorsa settimana che l'emendamento sarebbe stato formalizzato oggi, ma nel pomeriggio la Commssione ha ripreso l'esame del ddl di stabilità senza l'emendamento "pesante" del governo. A questo punto il testo sarebbe atteso tra domani e dopodomani. Gli occhi sono puntati sul voto in aula a Montecitorio di domani sul Rendiconto generale dello Stato su cui il governo ha già subito una battuta d'arresto.
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