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Questo articolo è stato pubblicato il 23 marzo 2012 alle ore 21:22.
L'ultima modifica è del 23 marzo 2012 alle ore 10:32.

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Ore 12,40. Bocchino (Fli): sulla riforma del lavoro è l'ora del coraggio
«Sulla riforma del mercato del lavoro è giunta l'ora del coraggio. Monti dimostri coraggio andando fino in fondo senza farsi condizionare o intimidire, chieda al parlamento la procedura d'urgenza e ponga la questione di fiducia, mai necessaria come in questo caso», ha dichiarato il vicepresidente di Fli, Italo Bocchino. Poi «vedremo chi ci sta e chi non ci sta, chi è riformista e chi è gattopardista. Dimostri coraggio anche Bersani, correggendo il tiro senza farsi condizionare dalla sinistra massimalista e dalla Fiom».

Ore 12,34. Le Figaro: Monti si gioca tutto
«Mario Monti: o la va o la spacca»: questo uno dei titoli di prima pagina del quotidiano francese Le Figaro, che sottolinea come «il presidente del Consiglio tenterà di far passare il suo progetto di riforma del codice del lavoro. La coalizione governativa rischia di volare in frantumi». «Monti si gioca tutto», scrive ancora Le Figaro, aggiungendo che il premier «vuole fare adottare la sua riforma senza l'accordo del più potente dei sindacati italiani».

Ore 12,32. Bersani: no alla sola monetizzazione per i licenziamenti economici
«Non si può concepire che per i licenziamenti economici ci sia solo la monetizzazione, è il punto base altrimenti entriamo in un film che non è nostro, non è europeo ma americano. Tutto il mondo dice che le cose funzionano meglio in Germania, quali mercati possono obiettare se anche noi adottiamo il modello tedesco sull'articolo 18?». Così Pier Luigi Bersani, incontrando una delegazione di Fincantieri, chiede di modificare la norma sull'articolo18: «altrimenti si indebolisce troppo il rapporto di forza tra lavoro e imprese».

Ore 12,28. D'Alema: il Governo dovrà adeguarsi alla volontà del Parlamento
«Il governo dovrà adeguarsi alla volontà del parlamento». Così Massimo D'Alema, intervistato da Skytg24, sulla riforma del mercato del lavoro. «Noi non siamo irremovibili, siamo ragionevoli. Nessuno sia irremovibile» esorta l'ex premier che rimanda all'esame delle Camere per modificare una riforma che a suo avviso contiene alcuni passaggi confusi e sbagliati.

Ore 12,17. Maroni: è una cattiva riforma
«È una cattiva riforma che rende più difficili le assunzioni e più facili i licenziamenti. Rispetto alla legge Biagi si é tornati indietro di 10 anni». Così ha scritto sulla sua pagina Facebook l'ex ministro dell'Interno, Roberto Maroni. In un post Maroni spiega: «il professor Michele Tiraboschi era un mio stretto collaboratore al ministero del welfare e ha scritto con Marco Biagi la legge che ha riformato il mercato del lavoro nel 2003. Condivido il giudizio tecnico che dà della riforma del lavoro: bene il metodo (le parti sociali si ascoltano ma nessuno ha diritto di veto), male, molto male il merito: é una cattiva riforma che rende più difficili le assunzioni e più facili i licenziamenti. Rispetto alla legge Biagi si é tornatii indietro di 10 anni».

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