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Questo articolo è stato pubblicato il 04 maggio 2012 alle ore 15:41.

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Michele Scarponi in una foto d'archivio (Ansa)Michele Scarponi in una foto d'archivio (Ansa)

Michele Scarponi. Il favorito numero uno è il vincitore dell' ultima edizione (dopo la squalifica di Contador). Toscano, 32 anni, il leader della Lampre può contare su un percorso che gli si addice, sia per le sue doti da scalatore, da far valere nell'ultima settimana, sia per la sua reattività sulle salitelle più leggere dei primi 10 giorni. Unico punto debole la cronometro finale, dove lascerà qualcosa sul terreno... È la sua grande occasione. Farà di tutto per non perderla.

Ivan Basso. Dopo una primavera tribolata per via di due cadute, il capitano della Liquigas ha mostrato al Romandia e al Giro del Trentino di essere in crescendo: durante la terza settimana Ivan dovrebbe toccare il suo picco e in salite come il Passo Pampeago, il Mortirolo e lo Stelvio questo potrebbe far la differenza. Nei primi 15 giorni dovrà più che altro difendersi e non perdere troppi secondi su salite brevi che non si adattano alle sue doti di fondista. Ha già vinto due Giri e ha una lunga esperienza. Il suo limite: le discese.

Damiano Cunego. Il veronese è la carta a sorpresa della Lampre, che vuole utilizzarlo come sponda per Scarponi. È in crescita, può vincere qualche tappa, ma non ha le doti di fondista per puntare alla maglia rosa. Il Giro del 2004, in cui si impose a sorpresa, è ormai uno sbiadito ricordo.

Roman Kreuziger. Il ceco è un eterna promessa e ha doti notevoli, ma manca di continuità nell' arco delle tre settimane. Potrebbe recuperare qualcosa nella crono finale, visto che è il più dotato tra gli uomini di classifica in questa specialità. Le lunghe salite però potrebbero metterlo in difficoltà. Rimane un ottimo candidato per il podio.

Frank Schleck . Lussemburghese, 32 anni, scelto in extremis da Radioshack come uomo di punta per il Giro d'Italia, è un fondista con molta esperienza. Al momento non è in grande condizione ma nell'ultima settima potrebbe emergere grazie alle sue doti di resistenza. In carriera, d'importante, ha vinto solo il Giro della Svizzera. È il fratello meno dotato di Andy e sarà curioso vederlo correre senza dovergli fare da parafulmine.

Joaquin Rodriguez. Lo spagnolo della Katusha viene da una bella primavera. Vincitore dell'ultima Freccia Vallone, ha però una scarsa resistenza nelle corse a tappe. Nel 2010 è arrivato quarto al Giro.

Josè Rujano. L'ultimo dei favoriti è Josè Rujano, già terzo classificato nel 2005. È un classico corridore colombiano che attacca ogni volta che la strada sale. Quest'anno viene al Giro con l'obiettivo della maglia verde e del podio e potrebbe farcela. Bisogna vedere la sua tenuta a cronometro e nelle tappe pianeggianti, dove troppo spesso ha perso minuti preziosi.

I velocisti. Il numero uno è Mark Cavendish, 27 anni, campione del mondo. L'inglese dell'isola di Man vuole essere il protagonista e lo sarà. In questo Giro con molte tappe per gli sprinter ha diverse occasioni per mettersi in mostra. I suoi principali avversari saranno il norvegese Thor Husvod, ex iridato e velocista di grande potenza e l'americano Tyrler Farrar. Da tenere d'occhio anche gli australiani Mark Renshaw e Matthew Goss. Discreta la presenza degli italiani con Daniele Bennati, Sacha Modolo, Elia Viviani.

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