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Questo articolo è stato pubblicato il 07 maggio 2012 alle ore 08:52.
Continua il calo dell'affluenza alle elezioni in corso in 768 comuni nelle regioni a statuto ordinario, in 147 in Sicilia e in 26 in Friuli Venezia Giulia. Secondo gli ultimi dati disponibili riferiti alle 22 di ieri sera aveva votato il 49% degli elettori, rispetto al 54,4% delle precedenti comunali.
Anche oggi i seggi saranno aperti dalle 7 alle 15 e lo scrutinio comincerà subito dopo la chiusura della votazione. In caso di ballottaggio si voterà domenica 20 maggio e lunedì 21.
Ecco in dettaglio l'affluenza regione per regione (nella prima colonna la percentuale riferita alle 22 di ieri sera, nella seconda quella della precedente tornata elettorale)
PIEMONTE 51.0/ 55.7
LOMBARDIA 49.4/56.8
VENETO 49.3/55.3
FRIULI V.G. 43.8 /47.8
LIGURIA 41.3 /45.8
EMILIA ROMAGNA 49.3/ 57.8
TOSCANA 42.0 /51.8
UMBRIA 49.1 /58.2
MARCHE 47.2 /53.7
LAZIO 50.0 /57.2
ABRUZZO 51.0/ 55.2
MOLISE 47.0 /50.0
CAMPANIA 52.6 /55.7
PUGLIA 51.0/ 57.3
BASILICATA 49.1/ 53.0
CALABRIA 49.8/ 53.9
L'affluenza in Sicilia
Alle ore 22, alla terza e ultima rilevazione sull'affluenza alle urne, nei 147 comuni siciliani chiamati al rinnovo di sindaci e consigli, ha votato il 50,52% degli aventi diritto, pari a 945.530 elettori. Negli stessi comuni, alle precedenti elezioni, aveva votato il 55,88%.
Tre i capoluoghi di provincia coinvolti: a Palermo ha votato il 46,81% (53,68% nel 2007), a Trapani il 47,31% (54,95%) e ad Agrigento il 54,70% (58,40%).
Passa il Sardegna il referendum anticasta
Ieri si è votato anche in Sardegna dove è stato raggiunto il quorum per il cosiddetto referendum anticasta che prevede, tra gli altri, quesiti sull'abrogazione di quattro province e sul taglio delle indennità per i consiglieri regionali. E' passato il referendum per azzerare sprechi e privilegi promosso da un movimento trasversale guidato dal partito dei Riformatori, sostenuto da 120 sindaci dell'Isola e cavalcato dal governatore Ugo Cappellacci con una aggressiva campagna mediatica. Il quorum è stato centrato e superato: alle 22, chiusura dei seggi, ha infatti votato il 35,5% degli aventi diritto, due punti in più della soglia del 33,3% fissata per la validità della consultazione.
Dieci i quesiti proposti, i più attesi quelli per l'abrogazione delle quattro Province di recente istituzione (2001), Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Olbia Tempio e Ogliastra, e per tagliare le indennità dei consiglieri regionali. Gli altri cinque sono invece consultivi: si sondano gli elettori per abolire le altre quattro Province storiche (Cagliari, Sassari, Nuoro e Oristano), portare da 80 a 50 il numero dei componenti del Parlamento sardo, cancellare i consigli di amministrazione degli enti regionali, istituire un'Assemblea costituente per la riscrittura dello Statuto autonomistico, eleggere direttamente il presidente della Regione attraverso le primarie.
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