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Questo articolo è stato pubblicato il 07 giugno 2012 alle ore 13:02.

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Giuseppe GuzzettiGiuseppe Guzzetti

Gentili Signore e Signori, Autorità, gentili Ospiti e Associati, il mio intervento introduttivo ai lavori di questa giornata, in qualità di Presidente dell'Acri, apre ufficialmente il XXII Congresso Nazionale delle Fondazioni di Origine Bancaria e delle Casse di Risparmio Spa.

Il Congresso è un appuntamento che ogni tre anni traccia bilanci e prospettive per l'attività delle nostre Associate. Quest'anno coincide con il centenario della nascita dell'Associazione: dunque il titolo dell'edizione 2012 si focalizza proprio sul ruolo che le Casse e, poi, insieme a loro, le Fondazioni hanno avuto in questi cent'anni di storia d'Italia, al cui sviluppo hanno entrambe contribuito sia sul fronte economico sia su quello culturale, civile e sociale.

Nella storia di un Paese cento anni sono molti e sono pochissimi allo stesso tempo: l'Italia è profondamente cambiata, così anche le Casse e le Fondazioni. Soggetti non profit, privati, motore di risorse e di progetti per il terzo settore, queste ultime, inventate dal Parlamento poco più di vent'anni fa. Società profit, commerciali private, particolarmente attente al territorio ma disciplinate dal Codice Civile e dalle norme in materia bancaria analogamente alle altre banche, le Casse Spa.

L'anniversario della nascita dell'Acri cade in una delle fasi più difficili della storia d'Italia dal dopoguerra a oggi, su cui si affaccia un futuro che nell'immediato presenta forti difficoltà per il Paese, dove cresce la domanda di welfare così come quella di salvaguardare e valorizzare il risparmio, soprattutto in termini di sviluppo per i territori.

Le Fondazioni e le Casse Spa hanno un ruolo importante per contribuire a dare risposte. E con loro l'Acri, che è stata, è e vuole continuare ad essere, essa stessa, promotrice di crescita e di innovazione: da un lato rimanendo "la casa" delle Casse di Risparmio, di cui ha accompagnato l'evoluzione da enti pubblici ad attivi soggetti di mercato; dall'altro coltivando l'identità di quei preziosi protagonisti della filantropia che sono le Fondazioni di origine bancaria.

Degli scenari che si aprono di fronte alle Fondazioni e alle banche, con noi, insieme a noi, ne parleranno oggi e domani autorevoli Relatori, che qui saluto e ringrazio profondamente tutti, a cominciare da quelli di questa mattina, in primis il collega, l'amico Presidente della Fondazione Sicilia, Giovanni Puglisi, che ci ha aiutato a organizzare questo Congresso. Un Congresso che, se non per altro, certamente sarà memorabile per la terra che ci ospita.

Era l'ultima tappa del "Grand Tour" la Sicilia: chiudeva il viaggio che i giovani aristocratici europei compivano attraverso il continente per perfezionare la propria educazione umanistica. Le culture greca, latina, araba e normanna in questa terra festeggiata dal sole si sono incontrate, sovrapponendosi e contaminandosi. Non hanno, però, lasciato solo vestigia del passato e una grande ricchezza di opere d'arte e di pensiero, ma anche un "habitus" alla convivenza che si offre come concreta possibilità perché si sviluppi un vero dialogo tra l'Europa e i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, dal quale né l'Italia né la Ue possono prescindere per il proprio rilancio politico ed economico. E poi la Sicilia è anche il luogo dove, insieme alla Toscana, si è parlato l'italiano per la prima volta e dove, nel maggio del 1860, è cominciata la marcia per l'unificazione del Paese. Ed è ancora qui che martiri dei nostri giorni, come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ma anche tanti – purtroppo tantissimi – altri, hanno dato testimonianze fra le più alte e dolorose dei valori di civiltà e di fedeltà alla legge e alle istituzioni, memento stabile per chi vuol difendere la democrazia anche là dove l'illegalità tenta di renderla fragile. É dunque a Palermo, capoluogo eroico di questa Sicilia, che l'Acri ha deciso di celebrare il proprio Congresso del centenario.

Ringrazio i Relatori che interverranno dopo la mia relazione d'apertura: il Vicepresidente del Consiglio Superiore della Magistratura Michele Vietti, il Presidente dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato Giovanni Pitruzzella, il Direttore Generale della Banca d'Italia Fabrizio Saccomanni, che già in altri Congressi ci ha onorato con la Sua presenza testimoniando sempre una grande attenzione alle nostre Associate, Casse di Risparmio e Fondazioni. Ringrazio il Presidente del Consiglio dei Ministri e Ministro dell'Economia e delle Finanze professor Mario Monti, che con il suo intervento da Roma chiuderà i lavori di questa mattina, dando un contributo imprescindibile allo svolgimento di questo Congresso. Al presidente Monti dico, in modo chiaro, che a Lui va la nostra solidarietà e l'augurio del più pieno successo, tra le mille difficoltà che incontra, per quanto sta facendo a favore del nostro Paese. Fra gli obiettivi che in questi pochi mesi ha conseguito voglio sottolinearne uno, sopra tutti, di cui ha grandissimo merito: la credibilità internazionale che con Lui l'Italia ha riacquistato.

Ringrazio i Colleghi e le Autorità che interverranno nel pomeriggio e tutti coloro che parleranno domani. Ringrazio, infine, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che in questi anni non ci ha mai fatto mancare la Sua attenzione, rivolgendoci parole che ci hanno sempre dato coraggio, stimolandoci ad andare avanti nell'impegno – delle Fondazioni e delle Casse – per la crescita dell'Italia.

Ringrazio Voi, gentili Ospiti, e Voi, cari Colleghi, Presidenti di Fondazioni e di Casse di Risparmio, che in questi tre anni avete confermato quel grande spirito di unità e di collaborazione che contraddistingue gli Associati Acri e che è visibilmente testimoniato dalla Vostra numerosissima presenza qui oggi. Così come la presenza assai numerosa degli altri Ospiti che hanno inteso partecipare a questo nostro Congresso testimonia un'attenzione verso le nostre Associate che è via via cresciuta nel tempo. Voglio, poi, ringraziare la stampa, che da dieci anni ci segue con una puntualità prima inusitata per i nostri Congressi. Della Vostra presenza Vi siamo grati, quali che siano naturalmente le valutazioni e le considerazioni che farete sullo svolgimento e sui contenuti di queste due giornate.

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