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Questo articolo è stato pubblicato il 14 luglio 2012 alle ore 14:37.

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«Solo a pensarci, alle Olimpiadi, già mi tremano le gambe!»: frase che, se applicata alla lettera a Mirco Scarantino, un bel po' di brividi li fa venire anche a noi. Perché se mai dovessero tremare, le gambe di Mirco, allora davvero si rischierebbe un bel guaio, visto che sopra la testa di questo 17enne figlio d'arte di San Cataldo, vicino Caltanissetta, di solito ci sono circa 102 kg sollevati di strappo e 131 di slancio.....Sì, perché Mirco Scarantino è l'unico rappresentante dell'Italia nel sollevamento pesi.

Qualificazione olimpica, la sua, che in realtà è arrivata in due tappe: circa due mesi dopo i Campionati Europei Seniores di Antalya che avevano sancito la mancata qualificazione delle nazionali azzurre di pesistica, i casi di positività di uno slovacco e di un lituano, nazioni che avevano preceduto l'Italia nella speciale classifica continentale maschile della qualificazione olimpica, ci hanno garantito un pass, che la Federazione ha attribuito proprio a Scarantino, che sarà quindi in gara nella categoria 56 kg.

Davvero una bella sorpresa, quella arrivata da Antalya, anche se frutto di quel doping che da troppe edizioni dei Giochi mina ormai la credibilità della pesistica internazionale....
«Sono felicissimo di disputare la mia prima Olimpiade!», ci dice Scarantino nel suo inconfondibile accento nisseno. «È un regalo per me, ma soprattutto per la federazione italiana, che sotto la guida del presidente Antonio Urso è in prima fila, anche a livello internazionale, nella lotta contro il doping».

Vero che la Sicilia è una roccaforte della tradizione italiana del sollevamento pesi, ma come mai ha scelto questa disciplina?
Come tutti, ho iniziato a giocare a calcio. Poi, grazie a papà Giovanni, che nei pesi ha partecipato a Seul '88, Barcellona '92 e Atlanta '96, sono entrato in palestra e salito in pedana. E adesso sogno di battere papà: Londra 2012, non è un punto d'arrivo, ma di partenza, e di Olimpiadi voglio disputarne almeno quattro!

Sfatiamo un luogo comune. Per sollevare i pesi non bisogna essere giganti, vero?
Assolutamente sì. Più dei muscoli, contano la testa e la tecnica. Basti pensare che io sono alto appena 166 cm e peso poco meno di 56 kg, e ho una muscolatura normale. Con l'aiuto di papà, lavoro sulla tecnica dall'età di 3 anni. Con il bastone, simulavo di sollevare il bilanciere nel modo tecnicamente più giusto. I risultati si vedono...

Altro falso mito da smentire: i pesisti per sollevare il bilanciere devono fare delle grandi abbuffate...
Magari! L'anno scorso ero a dieta ferrea, perché ho gareggiato e vinto anche agli europei Under 17 nella categoria dei 50 kg... Oggi va un po' meglio: la mattina faccio una colazione molto ricca, con uova, prosciutto, proteine, a pranzo servono i carboidrati, perché poi mi alleno, e la sera di nuovo carne

Londra 2012: emozioni?
Non vedo l'ora di partecipare alla cerimonia inaugurale! Papà mi ha detto che è qualcosa di straordinario! E mi sono emozionato anche quando siamo stati ricevuti al Quirinale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che ha consegnato a Valentina Vezzali e Oscar De Pellegrin il tricolore che porteranno a Olimpiadi e Paralimpiadi londinesi

Obiettivi?
Esserci è già una vittoria. Poi, una volta in gara, proverò a migliorare qualche altro record italiano

Papà cosa ti sta consigliando, in vista dell'esordio olimpico?
Mi dice di stare calmo, tranquillo, e di pensare a far bene le cose. In fondo, mi ripete sempre, le pedane sono tutte uguali, anche quella di un'Olimpiade. Spero proprio abbia ragione...

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