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Questo articolo è stato pubblicato il 16 luglio 2012 alle ore 15:25.

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23 anni, capelli rossi, di Magenta, in forza alle Fiamme Oro, si allena al Monte Stella, ma se ci scappa una serata in discoteca all'Alcatraz non si tira indietro. Perché se tutti i giorni nuoti, pedali e corri per coronare il tuo sogno olimpico, un po' di svago fa bene a gambe e testa («Ma sono serate rarissime», precisa lei). Annamaria Mazzetti è la "rossa" del triathlon italiano, l'unica donna qualificata in una gara massacrante (1500 metri a nuoto, 40 km in bici e 10 a piedi) che a livello maschile ci vede rappresentati da Alessandro Fabian e Davide Uccellari.

Come ha scoperto il triathlon?
È stato il mio primo sport, a 8 anni. È stato un colpo di fulmine e da allora non l'ho più lasciato.

Sport tra i più completi e ideale per i bambini: ne provi tre, poi magari scegli quello che ti piace di più...
È vero! Io sono ancora indecisa: allora meglio farli tutti e tre insieme ancora per un po'!

È all'esordio olimpico nella disciplina forse più massacrante: come si prepara questo momento?
Restando calmi. Facile a dirsi, più difficile a farsi, perché la sola idea delle Olimpiadi a volte ti spaventa un po'. Non ho un supporto specifico da parte di uno psicologo dello sport, però mi sono inventata una specie di gioco: penso spesso a tutti i miei esordi, le mie "prime volte" in gara, all'Europeo, ai Mondiali, in Coppa del Mondo; le ricordo come esperienze positive, e penso e spero che a Londra sia lo stesso.

Basterà?
Lo spero! Anche se poi tutti mi dicono che l'Olimpiade è una cosa a sé, difficile far paragoni con altre esperienze; spero di poterla vivere bene e raccontare poi ai miei amici!

A proposito: occhio a usare Facebook o Twitter, ché i limiti imposti da Cio sono severi... Appassionata di social network?
Eh, dovrò studiarmeli davvero bene questi regolamenti, ché altrimenti rischio brutto davvero! Ma spero di raccontare solo cose belle...

Percorso straordinario, quello che attraverserete nel cuore di Londra, da Hyde Park a Buckingham Palace. Scherzando, ma non troppo, persino la Regina potrebbe affacciarsi al balcone per vedere la vostra gara....
Sarebbe un grande onore, ma senza offese, preferirei il principe Harry, che è rosso come me!

Dal punto di vista tecnico, come valuti il tracciato?
Lo abbiamo provato nella preolimpica dello scorso anno, e ne è venuta fuori una gara molto veloce, e non particolarmente selettiva. Ma credo che ai Giochi sarà molto diverso...

Perché?
Le inglesi hanno affilato le armi e fatto le convocazioni con una tattica già in mente. Pensi che hanno convocato una junior, Lucy Hall, che nuota e pedala molto forte, per aiutare la capitana Jenkins, la grande favorita, a tenere alto il ritmo e a fare selezione. Ce ne saranno di trappole da evitare, a Hyde Park...

Anche lei a correre non se la cava male però...
Sì, è vero, ma ce ne sono molte che corrono forte. Devo imparare a fare la differenza soprattutto nel nuoto.

Intanto, c'è già un piccolo grande rimpianto: niente cerimonia d'apertura, vero?
Purtroppo sì. Noi triatleti partiremo per Londra solo il 31 luglio, e quindi non riusciremo a esserci. Un vero peccato!

Se a Londra dovesse andar bene, che regalo si farà?
Sono appassionata di shopping, borsette e scarpe col tacco sono la mia passione, anche se poi è più facile vedermi in tuta da ginnastica! Però, se le Olimpiadi vanno come dico io, un bel giretto a fare acquisti a King's Road non me lo toglie nessuno!

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