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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2012 alle ore 20:09.
Che le Olimpiadi in versione Wimbledon-bis potessero rivelarsi un'occasione imperdibile per il "vecchio" Federer lo si sapeva. Quello che nessuno poteva prevedere, però, era l'ennesimo ritorno di fiamma dell'elvetico che in questa estate londinese sta vivendo un'incredibile seconda giovinezza. Il fuoriclasse svizzero è, infatti, tornato re del tennis, riconquistando lo scettro di numero uno alle soglie dei 31 anni come Andre Agassi e ora si candida a vincere l'unico titolo importante che ancora gli manca: la medaglia d'oro olimpica nel singolare maschile.
Come se non bastasse il campione di Basilea approda alla finale dopo una sfida epica con Juan Martin Del Potro. Un match che abbatte ogni record di durata sulla distanza dei dei tre set dell'intera era open: quattro ore e 26 minuti di battaglia senza esclusione di colpi. E pensare che soltanto due mesi fa, la pesante sconfitta rimediata da Djokovic a Parigi aveva lasciato credere a molti che Roger, a digiuno da oltre due anni nelle prove dello Slam, non fosse più in grado conquistare un major. A zittire , ancora una volta, il de profundis era, poi, arrivato il settimo trionfo a Wimbledon, ovvero il 17esimo Grande Slam di una carriera infinita.
Alla medaglia olimpica Federer ci tiene in modo particolare, non solo perché è l'unico titolo di rilievo che non ha ancora vinto ma anche perché, come ha più volte sottolineato, fu proprio ai Giochi di Sidney del 2000 che iniziò la sua relazione con Mirka Vavrinec. Per questo, sul campo centrale di Wimbledon, oggi, si è visto un Roger molto più teso del solito che ha sprecato diverse occasioni e che ha dovuto soffrire fino all'ultimo quindici per avere ragione di un ottimo Del Potro.
D'altra parte, l'argentino, che aveva perso 12 volte su 14 con lo svizzero ma lo aveva sconfitto nella finale degli Us Open 2009, ha rifiutato la resa con tutte le forze, trascinando l'elvetico in una maratona caratterizzata da continui capovolgimenti di fronte. Il sudamericano, apparso in forma strepitosa, gtrazie ad un break sul 4/3 è riuscito apportarsi a casa il primo set per 6/3 contro un Federer che sbagliava un numero insolitamente alto di volée e che non riusciva ad esprimersi con continuità. Ma, nella seconda frazione, Roger è riuscito ad alzare via via il livello del gioco fino a portare l'avversario al tie-break e a vincerlo.
Da quel momento si può dire sia iniziata la partita vera. Trentasei game incredibili giocati da entrambe le parti con un'intensità agonistica mostruosa. Una sarabanda di emozioni con Federer che, strappata per la prima volta la battuta all'avversario, avrebbe potuto chiudere sull'11/9. Ma la reazione di Del Potro e la tensione che bloccava l'elvetico hanno fatto si che il match tornasse in parità e che, poco dopo, l'argentino si trovasse, perfino, 12/11 e 0/30 sul servizio di Federer. Ma, neanche in questo caso, la partita era destinata a concludersi. Sarebbe, invece, continuata per altri 12 giochi, quando lo svizzero avrebbe chiuso per 19/17 guadagnandosi la possibilità di vincere il primo oro alle Olimpiadi. Per farlo dovrà battere il vincente di Djokovic- Murray e chiunque dei due, potete starne certi, farà di tutto per rendergli la vita difficile.
In campo femminile, intanto, una strepitosa Serena Williams che ha polverizzato la Azarenka, rifilandole un pesantissimo 6/1, 6/2, affronterà in finale la russa Maria Sharapova.
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