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Questo articolo è stato pubblicato il 08 agosto 2012 alle ore 14:29.
Michele Ferrari l'esperto di farmaci a lungo consulente medico dell'Us Postal non ci sta a essere tirato in mezzo nella storiaccia di Alex Schwazer. Così dopo le parole dell'atleta ha minacciato querele: «Le informazioni diffuse in questi giorni - ha dichiarato infatti Ferrari all'Ansa - non possono provenire dalle indagini giudiziarie in corso, sia perchè coperte dal segreto sia perchè la Magistratura sa bene che i miei contatti con Alex Schwazer risalgono al passato. Pertanto coloro che li accostano alla vicenda attuale diffondono notizie diffamatorie e calunniose che non potrò esimermi dal denunciare all'Autorità Giudiziaria».
Il medico ha così fornito la propria ricostruzione dei contatti col marciatore escluso dalle Olimpiadi ammettendo di essere stato contatto ma di non aver rapporti con il corridore da lungo tempo. «Non ho più avuto contatti con Alex Schwazer da circa 18 mesi. Non vado a St. Moritz dall'ottobre 2010». Insomma, nessun legame con la vicenda doping.
Michele Ferrari controverso esperto di farmacologia a lungo consulente medico dell'Us Postal durante il settennato di vittorie di Armstrong al Tour, è un vero teorico della pratica del doping.
«E' doping – aveva affermato anni fa – solo quello che viene trovato ai controllli. Se fossi un atleta assumerei tutto quello che non si becca». E sono molti gli atleti che ha irretito con l'illusione di non essere «beccati», ultimo della lista Alex Schwazer.
Personaggio non solo controverso quanto soprattutto «inibito», dopo la squalifica da parte di Federciclismo del 2002, e la sospensione a vita arrivata nell'ultimo anno da parte dell'Usada, l'agenzia antidoping Usa, è un tipo da cui gli atleti dovrebbero stare alla larga.
Ne sa qualcosa Filippo Pozzato deferito, motivo per cui ha dovuto dire «addio alle Olimpiadi», proprio per la frequentazione di Ferrari. Il ciclista veneto infatti è stato rinviato al giudizio del TNA (Tribunale Nazionale di Appello) dalla Procura antidoping del Coni. Eppure nonostante sia una compagnia pericolosa sono molti gli atleti al suo seguito, un giro esoterico, non certo alla luce del sole, fatto di veri e propri adepti.
Lo stesso Alex Schwazer dopo aver smentito qualsiasi tipo di rapporto oggi in conferenza stampa a Bolzano ha dovuto ammettere di averlo contatto nel 2009 per imprecisati «motivi tecnici». Ha poi aggiunto di essersene allontanato nel 2011, ribadendo di aver fatto uso di «Epo» solo nell'ultimo periodo preolimpico senza alcuna assistenza del medico: avrebbe acquistato le dosi in una farmacia della Turchia, dove non vige l'obbligo di ricetta, e di essersele somministrate da sole. Non è la prima volta che Ferrari viene «scaricato> il precedente più famoso è il disconoscimento fatto da Lance Armstrong, dopo che per anni avevano avuto rapporti molto stretti: "Number one" così lo chiamava il texano.
Il medico ferrarese denominato nell'ambiente "Testarossa", come un modello dell'omonima marca di auto ed anche perché fa andare più "veloci" i suoi adepti è l'eminenza grigia di certo sport di vertice italiano e non solo. Per anni ha lavorato con Conconi, il precursore negli anni Ottanta di certe pratiche chiacchierate nonché autore dell'omonimo test e di tabelle di allenamento, per poi mettersi in proprio negli anni Novanta. Per lo più sono i ciclisti sulla sua pericolosa "scia", campioni italiani come il siciliano Visconti, come il vincitore del Giro 2011 Scarponi, perquisito la primavera scorsa e a cui sarebbero stati sequestrati conti in Svizzera. Tra i suoi clienti l'oro su strada di Londra 2012 Vinokurov, uno di quei casi come il velocista Justlin Gatlin, bronzo nei cento metri piani, che hanno fatto discutere per il loro rientro alle competizioni dopo aver scontato la squalifica per doping.
Il deus ex machina va al seguito degli atleti con un camper, dove peraltro è stato visto salire lo stesso Schwazer, per dare loro assistenza completa: tabelle di allenamento e alimentazione, oltre a suggerimenti su certi "aiutini chimici" come risulta da intercettazioni ambientali, che sono al centro di un'inchiesta in corso ad opera di Nas ( Nuclei anti Sofisticazioni) e Finanza per la procura di Padova. E' un giro di affari quello del sistema messo in piedi dal medico ferrarese di milioni di euro l'anno: non a caso è sotto indagine per esportazione illegale di capitali all'estero, riciclaggio ed evasione fiscale. Oltre all'associazione a delinquere finalizzata alla commissione di pratiche illecite nello sport. Che purtroppo è quello che affascina certi atleti disposti a tutto pur di vincere, per poi pentirsene amaramente una volta scoperti, come spesso accade.
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