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Questo articolo è stato pubblicato il 15 agosto 2012 alle ore 19:20.
L'ultima modifica è del 11 agosto 2012 alle ore 18:13.

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«Abbiamo fatto il massimo, il bronzo alle Olimpiadi è un risultato enorme e sono fiero di questi ragazzi». Mauro Berruto si tiene stretto il bronzo. «Ora per l'Italia è arrivato il momento di puntare al top», aggiunge il ct azzurro. «Questa medaglia ci darà la spinta per puntare in futuro al gradino più alto del podio. Sono orgoglioso di quanto fatto dalla squadra
-sottolinea Berruto-, perchè abbiamo dimostrato a noi stessi e all'Italia che cadere non e' una vergogna. Quello che conta è il modo in cui ti rialzi. Sono commosso e orgoglioso di questa Italia».

L'oro di Molfetta

«Per un punto si puo' vincere o perdere, oggi si vince. E' la mia giornata si». Carlo Molfetta esulta dopo l'oro conquistato nel taekwondo alle Olimpiadi di Londra. «E' una medaglia che dedico prima di tutto a me stesso, poi a Leonardo Basile che è il vero peso massimo della nazionale e che non è qui per scelte tecniche. E un po' anche alla mia ragazza Serena: da quando c'e' lei sono più tranquillo», dice Molfetta ai microfoni di Sky.

Per il taekwondo azzurro è la seconda medaglia in questa edizione dei Giochi dopo il bronzo di Mauro Sarmiento, già argento a Pechino quattro anni fa. «Possiamo fare ancora meglio, basta crederci», dice il neo-campione olimpico. «Bisogna soprarttutto aumentare coi numeri, siamo pochi in Italia ma ci facciamo valere quindi è un'ottima scuola. Viva i carabinieri», conclude Molfetta rendendo omaggio al suo gruppo sportivo.

L'argento di Russo
«La mia testa voleva a tutti i costi l'oro, il corpo non ce la faceva». Clemente Russo ammette con onestà che contro il campione del mondo, e adesso anche olimpico, Oleksandr Usyk è stata la stanchezza a tradirlo.«Non portavo i colpi con incisività - dice con la medaglia d'argento di Londra 2012 al collo -: mi sentivo addosso proprio la mosceria. Più di così non ne avevo, il fisico non mi rispondeva più».
Tatanka vuole comunque mettere in chiaro che continua: «ho 30 anni - dice - ma dopo due argenti ci vuole un oro, quindi punto a Rio. Ce la faccio, vado lì e vinco».
A chi dedica questa medaglia? «A mia figlia Rosi che non vedo da un mese e mi manca moltissimo - risponde -. Le avevo promesso l'oro ma dovrà accontentarsi dell'argento. Ma soprattutto la dedico a me stesso: la gente pensa che io mi diverta, invece solo Damiani ed io sappiamo quanto mi faccio il "mazzo". Il mio avversario sono quattro anni che si prepara a questa Olimpiade, io tra World Series e altro ho lavorato moltissimo, ma lì il ritmo è diverso, tutto è più lento, è un altro tipo di pugilato e poi è difficile riabituarsi. Tutto sommato, sono contento e vedrete che vi stupirò ancora».

Piange il Brasile, Messico e nuvole sui verdeoro
Il Messico ha vinto la medaglia d'oro del torneo di calcio a Londra 2012, battendo in finale il Brasile 2-1. Si conferma così la 'maledizione" olimpica della nazionale verdeoro, che non ha mai conquistato un titolo ai Giochi. Il successo sorprendente porta la firma di Oribe Peralta, autore di una clamorosa doppietta: sbloccato il risultato dopo pochi secondi di gioco e chiude con il 2-0 al 75' (colpo di testa su angolo con difesa verdeoro immobile). Il Brasile accorcia le distanze al 91' con Hulk. Al 93' Oscar spreca la clamorosa chance per il 2-2, fallendo un colpo di testa da posizione vantaggiosa. I brasiliani devono accontentarsi della medaglia d'argento.

La cronaca dell'impossibile
Passano appena 30 secondi e il Messico è in vantaggio: un inguardabile disimpegno di Rafael favorisce Peralta che con un rasoterra angolatissimo infila Gabriel sul primo palo. I verdeoro faticano parecchio a riprendere in mano la situazione, anche perché il Messico non concede nulla e controlla bene. Al 32' Mano Menezes prova la carta Hulk in campo al posto di Alex Sandro; il Brasile cresce ma il gol non arriva. Ad inizio ripresa il Brasile é molto più insidioso, sfiora il pari con Neymar, ma a sua volta il Messico potrebbe raddoppiare al 18' con Fabian che in acrobazia colpisce la traversa. Al 25' spazio anche per Pato (subentrato a Sandro) che i tifosi del Milan sperano di poter riabbracciare presto.

Al 27' ancora il Messico insidioso con un colpo di testa di Fabian che frutta un'uscita errata di Gabriel. Il raddoppio arriva al 19' con un colpo di testa di Peralta dimenticato dalla retroguardia verdeoro. Al 45' il Brasile accorcia le distanze con un rasoterra in diagonale di Hulk che con il destro fa passare il pallone sotto le gambe di Corona. E proprio all'ultimo istante Oscar fallisce il pareggio di testa. In ombra il portiere del Milan Gabriel e l'interista Juan Jesus in mezzo alla difesa con in coppia con Thiago Silva, passato alla corte di Ancelotti al PSG. Ad aggiudicarsi il bronzo era stata la Corea del Sud che ieri ha battuto 2-0 il Giappone.

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