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CASI DI SUCCESSO / 2 - Il business bio cresce come i funghi

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Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2010 alle ore 17:54.
L'ultima modifica è del 14 giugno 2010 alle ore 13:23.

L'amministratore delegato ha 29 anni. E l'età media dei soci (meno di una decina) è intorno ai 30 anni. Sono piccoli anche i numeri del fatturato, circa 100mila euro nel 2009, ma per fine 2010 l'ad Luigi Tiradani prevede una crescita del 150 per cento. «Se rispettiamo il trend dei primi mesi l'obiettivo è raggiungibile». Insomma, la Mybatec cresce come i funghi che utilizza per il suo business. L'azienda è nata nel 2006, con un budget di appena 10mila euro, fondata da Camilo Gianinazzi e Alessandro Foschini, due ricercatori appena usciti dall'Università del Piemonte orientale, a Novara. Come il resto della squadra che si è aggiunto gradualmente. Tiradani è arrivato nel 2008 come responsabile del laboratorio, ora si occupa dello sviluppo commerciale. L'idea è quella di sviluppare il business della biofertilizzazione e della biodepurazione. «Per la biofertilizzazione sono fondamentali i funghi micorrizici, che si reperiscono in natura e sono in grado di creare una simbiosi con le radici delle piante, rendendole più resistenti agli stress, migliorandone la salute e riducendone il fabbisogno idrico».

Completamente naturale anche la biodepurazione, che si basa sull'attività di alcuni batteri presenti nel suolo e in grado di degradare i princìpi attivi dei fitofarmaci utilizzati in agricoltura.
«Il mercato di sbocco di questi prodotti – spiega Tiradani – è essenzialmente quello delle aziende agricole e della viticoltura. Ora stiamo esplorando un settore molto interessante e in forte espansione, come quello delle coltivazioni destinate alla produzione
di biofuel».

La Mybatec fa affari, ma anche ricerca. È coinvolta, infatti, in alcuni progetti a livello internazionale, come l'Eurostars promosso dall'Unione europea, dove lavora con un partner portoghese e uno ceco: «L'obiettivo è sviluppare una nuova tecnologia utile per la biofertilizzazione degli alberi già a dimora. Ma abbiamo collaborazioni in corso anche in Svizzera e Francia» dice Tiradani. La biodepurazione potrebbe offrire spazi interessanti con la pubblica amministrazione, soprattutto per la manutenzione del verde, come già avviene in Francia. Ma l'Italia è ancora un passo indietro. Ora la Mybatec guarda con attenzione alla Ue, che sta spingendo perché gli stati membri adottino leggi apposite sul settore. Se accadrà, aumenteranno anche le possibilità di crescita. Intanto l'azienda ha già in programma due nuove assunzioni entro la fine dell'anno. (C.A.F.)