Territorio Economia e Innovazione nei convegni Mps - Il Sole 24 Ore

Economia Aziende

Lo sviluppo ha un «cuore» intermodale

Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 28 aprile 2010 alle ore 17:54.
L'ultima modifica è del 14 giugno 2010 alle ore 13:23.

«Il Novarese - spiega il direttore della locale Associazione industriali, Aureliano Curini - ha una funzione di baricentro logistico sulla direttrice dei traffici est-ovest e nord-sud dell'Europa. E questo costituisce un notevole punto di forza per l'economia locale. La nostra dotazione infrastrutturale ha infatti un indice di 119,2 punti contro una media nazionale pari a 100».
Nonostante questo, però, finché non verranno completate le "grandi opere" che interessano direttamente questa parte del Piemonte - come la Torino-Lione o il terzo valico dei Giovi – si rimarrà ancora a livello di potenzialità inespresse.

«Per valorizzare al massimo la dotazione infrastrutturale del territorio – prosegue il direttore dell'associazione industriale – si deve effettuare una selezione mirata delle azioni e delle iniziative su cui far convergere l'attività amministrativa, con i relativi canali finanziari, di tutti i soggetti coinvolgibili». Occorre quindi fare in modo che gli atti di pianificazione da parte degli enti competenti siano indirizzati a promuovere interventi strutturali di creazione di reale valore aggiunto, con orizzonti di medio-lungo periodo.

Per Curini dal punto di vista concreto le azioni più urgenti sono la definizione del nodo ferroviario di Novara, lo sviluppo del Centro intermodale merci (Cim) e, soprattutto, la realizzazione della stazione in linea dell'Alta capacità. «Non potrà poi mancare, soprattutto in vista dell'Expo 2015, anche un'attenzione particolare al potenziamento e alla valorizzazione dello scalo di Malpensa, con il miglioramento dei relativi collegamenti viari».

Le grandi infrastrutture di trasporto rappresentano, però, condizioni «indispensabili ma non sufficienti» per attivare politiche di sviluppo capaci di mettere radici e produrre frutti tangibili in modo strutturale. «Se vogliamo che il Novarese rimanga al centro del bacino economico padano è quindi necessario attivare un processo, stabile e duraturo, di attrattività degli investimenti, che sarà da governare con adeguate azioni di marketing territoriale».

A tal fine, secondo Curini, sarà necessario realizzare una rete di infrastrutture di servizio, rete che è indispensabile per lo sviluppo delle attività produttive. Andrà quindi incrementata la realizzazione di aree industriali ecologicamente attrezzate per accogliere nuovi investimenti, dovrà essere garantita un'adeguata dotazione logistica a supporto dei distretti e dei poli di innovazione, ma si dovrà anche porre attenzione al miglioramento della sostenibilità ambientale dei poli produttivi esistenti e guardare con particolare interesse alle aree industriali dismesse, privilegiando l'insediamento di attività che possano garantire un efficace recupero occupazionale.

Le esigenze sono numerose, ma Barbara Bonino, neo assessore ai Trasporti e alle infrastrutture della Regione Piemonte, assicura che le necessità del polo di Novara sono ben presenti alla nuova amministrazione. A partire proprio dal Cim.

«Abbiamo progetti importanti – afferma Bonino – per il suo sviluppo come polo logistico. D'altronde il Cim è privilegiato dalla sua posizione geografica, all'incrocio delle direttrici strategiche e poi non va dimenticato che è già un vero centro intermodale, a differenza di altre strutture che sono poco più di magazzini per lo stoccaggio delle merci».

Indubbiamente l'assessore regionale non ha il timore di innescare polemiche e lo conferma quando spiega che l'attuale management del Centro intermodale può e deve fare di più, non escludendo cambi al vertice, «esclusivamente sulla base delle competenze professionali».

In ogni caso la Regione intende muoversi per favorire lo sviluppo delle aree, sulla base di scelte concordate con i privati, «ma ricordando anche a loro che occorre tener conto dell'interesse della collettività, soprattutto quando si parla di società partecipate».

Quanto ai collegamenti aeroportuali, da assessore piemontese Bonino deve occuparsi dello scalo di Torino Caselle, e non di quello di Malpensa. «Ma vogliamo che l'aeroporto di Caselle, anche attraverso il reinvestimento degli utili, venga potenziato, migliorando offerta e servizi. A quel punto, approfittando anche dell'alta velocità che collega Novara, lo scalo di Caselle potrà rappresentare un'opportunità interessante per i novaresi».

L'assessore ritiene indispensabile migliorare anche i collegamenti autostradali con Torino, compresa la realizzazione della tratta di tangenziale a est per chiudere l'anello e facilitare i rapporti tra il capoluogo regionale e le province.

«E poi abbiamo già riavviato i rapporti con Trenitalia, interrotti dalla precedente giunta regionale, non solo per affrontare gli aspetti relativi alle gare per alcune tratte ferroviarie, compresa la Torino-Novara-Milano, ma anche per valutare tutte le possibili ricadute e iniziative legate alla logistica».

Ma Bonino, con Trenitalia, dovrà discutere anche del normale servizio passeggeri, quello al di fuori dell'alta velocità e che provoca i continui malumori di chi è costretto a fare il pendolare per raggiungere quotidianamente il posto di lavoro.

DOTAZIONE INFRASTRUTTURALE
Il Novarese ha una funzione di baricentro logistico sulla direttrice dei traffici est-ovest e nord-sud dell'Europa. La dotazione infrastrutturale ha un indice di 119,2 punti contro una media italiana pari a 100, ma finché non verranno completate le grandi opere che interessano direttamente quest'area del Piemonte, come la Torino-Lione, molte potenzialità rimarranno ancora inespresse.

CENTRO INTERMODALE MERCI
Tra le azioni più urgenti c'è lo sviluppo del Centro intermodale merci (Cim), un terminal logistico di 170mila metri quadrati e sette binari da 600 metri ciascuno, che nel 2009 ha fatturato 2,7 milioni euro movimentando ogni giorno 600 camion e 50 treni da trenta vagoni. A gestire l'operatività del Centro è la Eurogateway, società collegata al Cim, che conta 48 dipendenti.