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Questo articolo è stato pubblicato il 30 agosto 2011 alle ore 19:08.

Sulla grande piazza della ristorazione commerciale si incrociano imprese di dimensioni e caratteristiche diverse. Ristoranti fissi e mobili, self-service, tavole calde e fredde, fast-food, slow-food, e si potrebbe continuare: il settore – come i gusti e le esigenze dei clienti – conta numerose sfaccettature. E offre continui spazi in cui inserirsi e far germogliare la propria idea imprenditoriale.
Su quella stessa piazza si converge da direzioni diverse. Così ad esempio McDonald's lavora per riposizionarsi anche come casual restaurant, oltre che semplice fast-food, con attenzione ai gusti e alle tendenze locali. I gruppi della distribuzione organizzata studiano – sorretti dai sondaggi – un'espansione che completi il loro profilo "ristorativo". O l'azienda che non penseresti (Ikea) continua ad investire tanto in un ambito che è sì marginale rispetto al suo core, ma che dà una grande mano ai successi di vendita dei prodotti d'arredo e ai ritorni di immagine.
La rete e i feedback
Che siano piccoli locali a gestione familiare (la maggior parte dell'offerta di ristorazione italiana) o grandi catene, per tutti le leve del marketing passano attraverso la gestione della rete e del feedback della clientela.
Molti ristoratori sono ancora ritrosi a dialogare con visitatori immateriali e usano internet più come una vetrina statica che come uno strumento di interazione. C'è poi un mondo dei "piccoli" che inizia invece a riconoscere la rete come nuova leva degli affari, che sfrutta i siti e portali dedicati, riscontra i vantaggi di pubblicare online il menu, di gestire la brand-reputation online. Non si tratta solo di farsi pubblicità attraverso il social commerce, ma di radicare il proprio marchio tra la clientela.
Le nuove generazioni studiano il cibo scrutando internet, si preoccupano di scrivere recensioni, seguono i blog degli esperti o ne lanciano di propri suggerendo nuove ricette: insomma la ristorazione non è immune dal chiacchiericcio della rete, anzi: perché dovrebbe esserlo? Il cibo è uno degli argomenti di conversazione più diffusi. Un risvolto che ben conoscono le catene di ristorazione che fanno capo ai grandi gruppi italiani, come Camst o Autogrill, e alle multinazionali straniere, come McDonald's.
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