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Questo articolo è stato pubblicato il 25 marzo 2012 alle ore 08:14.
Incentivi al fotovoltaico fuori controllo. Più del voluto, più del temuto. Il tetto di 6 milioni di euro di onere annuale massimo previsto dall'attuale sistema si raggiungeranno entro il prossimo mese, portando a 9 miliardi complessivi il costo degli aiuti pubblici alle energie verdi. Scatta dunque la clausola di salvaguardia. Non per i produttori di energia solare, naturalmente, ma per tutti cittadini che si fanno carico dei sussidi attraverso le bollette. E così il quarto conto energia, in vigore da appena un anno, sarà sostituito già dal prossimo maggio, per valere da luglio in poi, da un "quinto conto energia" che taglierà drasticamente i sussidi al fotovoltaico, più che dimezzandoli.
Circolano già le prime bozze del decreto, provvisorie ma tutt'altro che generiche. Autore: il ministero dello Sviluppo economico. Destinatari: le associazioni di categoria e i produttori, Enel in testa, chiamati a esprimere le loro osservazioni. Con un confronto preventivo più che opportuno per dissodare un percorso non facile.
Una cosa è certa: sull'attuale sistema di incentivi calerà la mannaia. Come? Nello schema più aggiornato si prevede un tetto di spesa attorno ai 500 milioni di euro l'anno, con un registro obbligatorio per tutti gli impianti con potenza superiore ai 3 chilowatt, quindi anche per quelli decisamente piccoli, con una rigorosa graduatoria tra le tipologie di impianto, privilegiando quelli che contribuiranno al recupero di spazi da risanare o saranno meno invasivi per il territorio, o che facciano leva sulle tecnologie più innovative ed efficienti che possano garantire una spinta allo sviluppo tecnologico una buona redditività anche con incentivi decisamente tagliati rispetto agli attuali.
Questi i criteri di base del nuovo sistema, che il ministero dello Sviluppo sta traducendo in una serie di bozze di lavoro che si susseguono praticamente ogni giorno (l'ultima inviata è datata 23 marzo).
Per arrivare alla versione definitiva molto bisognerà lavorare, confrontare, mediare. Fermo restando che i sussidi verranno comunque ridotti drasticamente rispetto al il quarto conte energia in vigore da appena un anno, che prevedeva fino alla fine del 2012 stanziamenti per 810 milioni di euro solo per i grandi impianti senza alcun limite di spesa complessiva per le installazioni di dimensioni medio piccole.
Con il nuovo sistema verranno invece autorizzati, questo almeno l'orientamento che emerge nell'ultima bozza disponibile, solo gli impianti che rientreranno nel limite di spesa di 80 milioni per semestre, di cui 10 milioni riservati a quelli con caratteristiche innovative e altri 10 al fotovoltaico a concentrazione (la tecnologia in prospettiva più efficiente).
In nome della semplificazione, ma anche del contenimento della spesa, da luglio si passerebbe oltretutto a una corresponsione basata sulla tariffa onnicomprensiva, che secondo il quarto conte energia sarebbe dovuta scattare solo in una fase successiva. Il premio per l'energia prodotta con i pannelli solari e consumati in proprio sarà peraltro molto più sostanzioso.
Occhi puntati in particolare sul nuovo sistema di graduatoria per ammettere gli impianti al nuovo registro che affiancherà una vera e propria classifica delle realizzazioni meritevoli di incentivazione.
In pole position verranno messi gli impianti da piazzare su edifici dotati di certificazione energetica almeno di classe "D". Seconda piazza per gli impianti su edifici che sostituiscono le coperture permette o contenenti amianto da smantellare. Terza posizione per gli impianti fino al 200 kW installati dalle aziende agricole. Quarta posizione agli impianti realizzati direttamente dalle amministrazioni dei comuni con meno di 5mila abitanti.
Solo gli impianti con caratteristiche innovative di potenza fino a 3 kW accederanno liberamente alle tariffe incentivanti, con modalità analoghe a quelle previste dal quarto conto energia.
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