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Questo articolo è stato pubblicato il 11 aprile 2011 alle ore 19:31.
«Noi un'idea di Stato ce l'abbiamo, vogliamo uno Stato che faccia poche cose e bene, meno costoso e più efficiente». Lo ha detto la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia concludendo i lavori dell'Assemblea degli Industriali di Lecco. «Non credo a uno Stato - ha proseguito - che decide quali sono i settori strategici, che investe e protegge le aziende». Al contrario, secondo Marcegaglia, «lo Stato deve investire in ricerca, innovazione e scuole, riducendo le tasse». Marcegaglia si è poi detta «preoccupata da un'ondata di intervento dello Stato in economia che ha fatto danni enormi nel passato». Se non abbiamo più grandi imprese - ha aggiunto - «facciamo andare avanti le imprese che ci sono, perchè le grandi imprese non si creano in laboratorio».
«Non diamo voti al Governo»
Parlando dell'operato dell'esecutivo Marcegaglia precisa che «non sta a noi dire che serve un nuovo Governo. Noi richiamiamo i temi veri e concreti e cerchiamo anche di suggerire le soluzioni ai problemi».
Rispondendo al ministro del welfare, Maurizio Sacconi, che aveva definita «ingenerosa» la leader degli industriali, Marcegaglia ha aggiunto: «Non
credo di essere stata ingenerosa, il problema è che gli imprenditori nella competizione internazionale non vedono scelte forti a favore della crescita».
«Sì a un vero federalismo, no all'aumento delle tasse»
Marcegaglia si è espressa anche a favore del federalismo, ricordando però che «serve una logica federale ma anche una visione a medio termine ma che non può che essere nazionale». Il federalismo immaginato da Confindustria non deve portare all'aumento delle
tasse e a poteri di veto delle Regioni.
Assise di maggio senza politici»
Circa la grande assise prevista a Bergamo il 7 maggio prossimo la presidente degli industriali ha precisato che sarà a porte chiuse, senza la partecipazione di politici: «Sarà solo una grande adunata di imprenditori e non ci saranno rappresentanti del governo», ha detto Marcegaglia.
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