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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 21:33.
Comincia con un pareggio l'avventura l'avventura degli azzurri di Marcello Lippi nel mondiale di Sudafrica 2010. Grande attesa a Cape Town per l'Italia campione del mondo, chiamata a difendere il titolo conquistato quattro anni fa a Berlino in finale contro la Francia. Accompagnati dal solito coro di polemiche e di dubbi, gli azzurri di Lippi affrontano un Paraguay non irresistibile eppure capace di andare in gol per primo su calcio piazzato. È Alcarez che mette la palla alle spalle di Gigi Buffon, sfruttando una punizione, infilando un colpo di testa nonostante la flebile resistenza del capitano azzurro Fabio Cannavaro.
Marcello Lippi schiera Alberto Gilardino centravanti titolare davanti a Vincenzo Iaquinta, Claudio Marchisio e Simone Pepe; a centrocampo la manovra è affidata a Daniele De Rossi e Riccardo Montolivo. In difesa, davanti a Gigi Buffon giocano Gianluca Zambrotta, Fabio Cannavaro, Giorgio Chiellini e Domenico Criscito. Molti i tifosi sugli spalti con la pioggia che scroscia abbondante sul rettangolo di gioco. Il gol dei sudamericani è una doccia fredda al termine di un primo tempo giocato prevalentemente dagli azzurri ma senza azioni realmente brillanti e tali da creare preoccupazioni all'estremo difensore del Paraguay. I sudamericani non impressionano certo come volume di gioco, ma riescono a sfruttare una grave disattenzione difensiva degli azzurri.
L'Italia parte bene nei primi 30 minuti: si mostra tonica, riesce ad effettuare buon scambi di gioco e occupa stabilmente la metà campo avversaria. Manca però il passaggio decisivo, quello che mette l'attaccante di fronte al portiere. Di grande intensità fisica e di volontà la prova di Pepe, che crea non poche difficoltà alla retroguardia biancorossa, ma non ci sono attaccanti in grado di finalizzare i suoi sforzi. Molto opaca, invece, la prova dello juventino Marchisio, apparso fuori forma e soprattutto fuori ruolo.
Il secondo tempo si riapre con la brutta sorpresa di un Gigi Buffon costretto a restare negli spogliatoi per un risentimento al nervo sciatico e a far spazio al portiere del Cagliari Marchetti. L'Italia deve recuperare il gol di svantaggio e l'avvio della ripresa è difficile. La difesa mostra scricchiolii, con Cannavaro che fallisce alcuni tocchi e Zambrotta non sufficientemente sicuro per ripartire in velocità. D'altra parte anche gli attaccanti azzurri non danno le garanzie sperate, in particolare Iaquinta e Gilardino, che viene sostituito al 72' da Totò Di Natale. Buona invece la prova d'esordio del genoano Mimmo Criscito.