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Questo articolo è stato pubblicato il 14 giugno 2010 alle ore 08:33.
Eccola la prima vera sorpresa. Non che ci fossero dubbi sulla capacità della Germania di liquidare facile l'Australia, per carità. E tutto sommato non impressiona più di tanto neppure il 4-0, il risultato più netto di queste prime tre giornate di mondiale. A spiazzare chi si attendeva la solita squadra solida, arcigna e ‘rognosa' ma tutto sommato poco tecnica, è stata una freschezza inaspettata, frutto di una rifondazione ben pianificata.
Una squadra multietnica, tecnicamente valida, soprattutto dalla metà campo in avanti, con qualche meccanismo difensivo ancora da registrare ma in grado di giocarsela con chiunque, persino con l'Argentina che, da incroci di calendario, dovrebbe essere (ai quarti) la prima vera prova del nove.
Basta un tempo agli uomini di Loew, che danno spettacolo fin dai primi minuti al Durban Stadium, per mostrare i denti al mondo. Dopo 8', e dopo aver scampato un primo pericolo su un corner australiano, la Germania a trazione anteriore è già in vantaggio. E' il ‘polacco' Podolski a sbloccare il risultato su assist dell'ottimo Mueller, schierato nel trio alle spalle di Klose. Ed è proprio la punta tedesca a raddoppiare approfittando dell'uscita di Schwarzer sul cross di Lahm.
I tedeschi continuano a produrre una quantità di palle che sfumano sull'ultimo passaggio. La speranza di rimonta si spegne definitivamente all'11' della ripresa con l'espulsione dell'australiano Cahill. Il direttore di gara Rodriguez ci mette del suo negando un rigore all'Australia e il finale è ancora tutto di marca tedesca con il 3-0 di Müller (l'unico tedesco purosangue andato a rete) e la ciliegina sulla torta di Cacau.
Nel pomeriggio si è festeggiata la prima vittoria africana, quella del Ghana, 1 a 0, sulla Serbia. Una Serbia dalla quale ci si attendeva qualcosa in più, soprattutto dai giocatori semi consacrati come Krasic, contesi dai grandi club di tutta Europa. Ora per Stankovic e compagni è già tempo di ultime chiamate. Il prossimo match con la Germania ha già il profumo di una sentenza. Per la verità l'intero match non ha offerto momenti di grande slancio se non alle battute finali. Protagonisti degli episodi chiave sono i giocatori che militano nel campionato italiano: Lukovic che rimedia un rosso che inguaia la Serbia (che però prova a reagire), e Kuzmanovic che con un fallo di mano in area mette Gyan sul dischetto. I ghanesi passano e cercano anche il raddoppio ma lo stesso Gyan colpisce il palo.