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Questo articolo è stato pubblicato il 15 dicembre 2010 alle ore 10:16.

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Bondi: se Fini discute la mia sfiducia non è super partes. Il portavoce di Fini: mozione già calendarizzata

Bondi: se Fini discute la mia sfiducia non è super partes. Il portavoce di Fini: mozione già calendarizzata (LaPresse)

Rapido scambio di note a distanza. Il ministro ha scritto al capo dello Stato in relazione alle dichiarazioni attribuite al presidente della Camera (ma smentite dal portavoce). Calendarizzata anche la mozione di Fli sul pluralismo dell'informazione in Rai, quella Idv per il ritiro delle deleghe al ministro Calderoli, quella sul fisco a firma del segretario Pd Pierluigi Bersani

Berlusconi: sconfitto il ribaltone, ora allargheremo la maggioranza a singoli deputati

Berlusconi: sconfitto il ribaltone, ora allargheremo la maggioranza a singoli deputati

Il presidente del Consiglio torna sul voto di ieri e sulle dimissioni di Fini chieste dal Pdl non si sbilancia: è una scelta sua che riguarda la sua dignità. Il terzo polo? Non ha più prospettive. «Molti (del Fli) hanno già offerto la loro collaborazione»

Berlusconi: facile l'accordo Lega-Udc sul quoziente familiare. Marcegaglia: serve maggioranza significativa. Punto di Folli: scenari incerti

Il governo passa: al Senato i voti a favore sono 162 e 135 i contrari. Alla Camera la sfiducia viene fermata da 314 "no", i sì sono 311. Il premier da Vespa: per Fini ero un ostacolo ai suoi traguardi, trattative chiuse

Con la vittoria alla Camera Berlusconi ha l'ultima chance per puntellare e consolidare il governo

Berlusconi e Casini nell'aula di Montecitorio durante la giornata di votazione (Ansa)

Una delle giornate più drammatiche nella storia recente del Parlamento, sullo sfondo del centro storico romano messo a ferro e fuoco, ha offerto numerose indicazioni. In primo luogo, il successo personale di Berlusconi, dal chiaro risvolto politico. Poi la sconfitta di Gianfranco Fini. Ora il premier ha di nuovo in mano i fili della partita tattica

Feltri: inizia la corte a Casini

«All'80% si va a elezioni, al 20% Casini entra in maggioranza e il governo dura almeno un anno, se non fino a scadenza naturale». Secondo Vittorio Feltri, direttore editoriale de Il Giornale, l'esecutivo Berlusconi dopo la fiducia di ieri cammina su un sentiero stretto. Stretto ma che - aggiunge subito - «potrebbe allargarsi». ...

Antonio Padellaro: vittoria di Pirro, si voterà

«Ora abbiamo la certezza su come andrà a finire: elezioni anticipate in primavera». Non ha dubbi Antonio Padellaro, direttore del Fatto Quotidiano: «Il lungo calvario iniziato a luglio, quando si è consumata la frattura nel Pdl, è giunto a una svolta netta. Fino a lunedì si potevano ipotizzare soluzione diverse, come un governo tecnico. ...

Antonio Polito: più debole il terzo polo

«La primavera è più lontana». Antonio Polito, direttore del Riformista, allunga il calendario dopo il voto che ieri ha confermato la fiducia al governo Berlusconi. ...

Ora un'ondata di misure solletica-popolo

Il governo ha la maggioranza e quindi dovrebbe... governare? Beh in teoria sì, ma il Belpaese, si sa, non è un paese normalissimo. La mia ipotesi, peraltro, è che si vada comunque ad elezioni, forse non a marzo-aprile, ma nella tarda primavera, perché le opposizioni, soprattutto quelle del Terzo Polo, sono stordite. Quindi gli incidenti ...

Con il Quirinale dovrà usare la giusta misura

Il governo ha vinto, il governo ha perso. Tre voti in più degli avversari bastano a evitargli lo sfratto da palazzo Chigi; due voti in meno rispetto all'asticella della maggioranza assoluta lo trasformano, tecnicamente, in un governo di minoranza. Significa che a questo punto il gabinetto Berlusconi ha tutto il diritto di governare, ma ...

Un muro tra il Palazzo e la strada

Il fatidico 14 dicembre consegna uno scenario prevedibile, quello di un "governo Cepu" costretto a tirare a campare, almeno fino al pronunciamento della Consulta. Piuttosto la novità è un'altra ed è giunta inattesa: Roma è stata messa a ferro e fuoco e vive ore che sembrano staccate da un album di fotografie del 1977. Con una differenza ...

Tutti sconfitti: le elezioni sono più vicine

Se da un lato il tentativo di disarcionare Berlusconi è fallito, dall'altro una tra le più vaste maggioranze della storia repubblicana si riduce ad un piccolo margine di tre parlamentari. È questa la fotografia finale di una battaglia popolata solo da perdenti. Naturalmente perde Fini, e male, pagando il prezzo della differenza che corre ...

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