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Questo articolo è stato pubblicato il 06 settembre 2011 alle ore 22:59.
L'ultima modifica è del 06 settembre 2011 alle ore 11:01.

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Approvazione della manovra a Palazzo Madama domani con il voto di fiducia autorizzato oggi dal Consiglio dei ministri. Poi il testo passerà all'esame della Camera. La conferenza dei capigruppo ha stabilito la nuova tabella di marcia del provvedimento dando un colpo d'acceleratore all'esame del decreto legge che sarà approvato già domani, anziché sabato.

Tre le modifiche al testo approvato in commissione Bilancio annunciate da Palazzo Chigi al termine del vertice di maggioranza: 1) aumento di un punto Iva, dal 20 al 21, con destinazione del maggior gettito a miglioramento dei saldi del bilancio pubblico; 2) fino al pareggio di bilancio, contributo del 3% sopra i 300mila euro: sono 34mila i contribuenti interessati; 3) adeguamento delle pensioni delle donne nel settore privato a partire dal 2014. Giovedì il Consiglio dei ministri approverà anche l'introduzione nella Costituzione della «regola d'oro» sul pareggio di bilancio e l'attribuzione alle Regioni delle competenze delle Province. Questa mattina il portavoce del governo spagnolo ha attaccato l'Italia accostandola alla Grecia. Ecco la cronaca della giornata.

Ore 22,40. Ue: bene le nuove misure annunciate
La Commissione europea accoglie positivamente le nuove misure annunciate oggi dal Governo. Segnali importanti, si legge in una nota di Bruxelles, vengono dalle decisioni prese in materia di pensioni e l'abolizione delle province. Positiva anche la conferma della decisione di introdurre nella Costituzione il principio di pareggio di bilancio.
Le misure annunciate oggi dal Governo, si legge nella nota della Commissione, «confermano la determinazione delle autorità italiane a raggiungere gli obiettivi concordati per la riduzione del deficit e del debito e contribuiscono ad affrontare le profonde e radicate debolezze strutturali dell'economia italiana». «Anche la decisione sull'età pensionabile è un segnale importante. La conferma della decisione di introdurre nella Costituzione il pareggio di bilancio e l'abolizione delle province - si legge ancora nella nota - rappresentano dei miglioramenti decisivi nel quadro istituzionale italiano e contribuiscono ad assicurare una disciplina di bilancio su base permanente».

Ore 20,36. I parlamentari con altro reddito pagheranno il doppio
I parlamentari che, oltre all'indennità, percepiscono anche un reddito da lavoro «pagheranno il doppio dei colleghi che invece svolgono solo il mestiere di parlamentare». È una delle nuove modifiche decise dal governo al testo della manovra. A riferirlo, al termine del Cdm, è il m inistro della Difesa, Ignazio La Russa. Il contributo di solidarietà a carico dei parlamentari, dunque, sarà il doppio se questi percepiscono anche un reddito da lavoro.

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