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Questo articolo è stato pubblicato il 31 luglio 2012 alle ore 22:18.
L'ultima modifica è del 31 luglio 2012 alle ore 12:57.

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Un altro flop per Federica Pellegrini ai Giochi di Londra. La campionessa italiana termina solo al quinto posto nella finale dei 200 stile libero dominati dall'americana Schmitt. L'azzurra, durante la gara, non è mai stata in lizza per salire sul podio. «Io ci credo sempre, ogni volta che mi tuffo, i miracoli sono difficili ma a volte si ripetono, bisogna sempre crederci», ha commentato Federica. «Non stiamo brillando non c'è stato di forma, do tutto quello che posso. L'ultimo anno? Io rifarei tutto». Un'altra Olimpiade? «Spero di sì, per fortuna non è il prossimo anno».

Baldini non sale sul podio del fioretto
Nel pomeriggio per il nuoto italiano era già stata una debacle. E niente da fare anche per Andrea Baldini nel torneo olimpico di fioretto. L'azzurro, ultimo in lizza dopo l'eliminazione di Andrea Cassarà, è stato sconfitto nella finalina per il bronzo dal cinese Choi 15-13. La giornata si chiude così senza medaglie per l'Italia.

Cassarà: ero stanchissimo, l'egiziano ha avuto un'ora io 10 minuti
«Non riesco nemmeno a pensarci. Ero stanchissimo. Sono andato in pedana dieci minuti dopo l'assalto degli ottavi, non ho avuto il tempo di recuperare, i giudici non mi hanno voluto dare 10 minuti in più mentre l'egiziano ha avuto un'ora»: così ai microfoni di Sky, il fiorettista azzurro Andrea Cassarà subito dopo l'eliminazione nei quarti di finale per mano dell'egiziano Abouelkassem. «Ero stanchissimo - ha aggiunto l'azzurro - mi si appannava la vista. Non sono riuscito a recuperare e a spingere».

La rabbia dei nuotatori. Dotto: «È una occasione sprecata e mi dispiace, sto facendo fare una figuraccia incredibile ai velocisti italiani. La colpa è di tutto il gruppo, non è da affibbiare ad una sola persona, noi ragazzi ci assumiamo le nostre responsabilità, e anche i nostri tecnici devono assumersele. Tutti quanti stiamo male. Le potenzialità ce le abbiamo, il gruppo funziona bene e lo scorso anno lo abbiamo dimostrato, è triste uscire cosi». È molto dura l'analisi di Luca Dotto dopo il flop della velocità azzurra del nuoto. Lo stesso Dotto e Magnini sono rimasti fuori dalla finale dei 100 metri stile libero.

«Cosa non è andato? Fino ai 50 e ai 75 ero lì», venivo su bene, poi mi è venuta una botta di fatica alla quale ho reagito con la testa, ma il corpo diceva di no. Una mancanza di condizione che non pensavo di avere in questa Olimpiade. Dall'infortunio avevo recuperato bene, in acqua avevo buone sensazioni, dispiace», ha aggiunto Dotto.

Magnini, il titolo europeo gli aveva fatto ritirare fuori il petto. Lui tornato campione dopo anni di backstage in piscina. A Londra, due mesi dopo l'oro di Debrecen, Filippo Magnini affonda nelle batterie dei 100 stile: 19/o tempo, niente finale e la pancia che non trattiene la rabbia. Lo sfogo è un copione già visto altre volte, ma ora la mano è pesante e tira giù tutta l'Italia. «Abbiamo completamente cannato la preparazione, non si arriva così a un'Olimpiade - l'ira di Re Magno - non stiamo facendo dei Giochi impressionanti. La velocità ha sbagliato tutto: io mi sono impegnato al cento per cento, ho dato il massimo, ma in gara non ho mai reso come in allenamento».

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