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Questo articolo è stato pubblicato il 02 agosto 2012 alle ore 14:13.
Il reality - ahinoi -, quello cui molti atleti azzurri aspirano, andava in scena ogni giorno nelle segrete stanze del centro di allenamento dei nazionali del nuoto. Tutti hanno nuotato e recitato: non si potevano accusare le stelle. Non si poteva fino al giorno in cui tutto il nuoto azzurro è andato a fondo: zero medaglie, Pellegrini a secco, come i velocisti, come Alessia Filippi. Gestire una tempesta in piscina è impossibile: l'allenatore Claudio Rossetto ha provato a smussare i toni ma con pochi risultati (come in acqua, d'altra parte).
Il balletto delle accuse è iniziato con Filippo Magnini, il giorno dopo aver bucato i 100 stile libero: il capitano ha messo nell'occhio del ciclone lo staff tecnico, compreso Rossetto, salvo poi fare marcia indietro. E Marco Orsi gli è andato in scia: «Filippo ha sbagliato, non doveva fare così: è un campione e il capitano, serviva tranquillità. La verità è che c'è chi pensa solo ai cavoli propri. Il clima è irrespirabile».
Non diverso il pensiero di Luca Dotto, vicecampione mondiale a Shanghai: «Io ho cercato di isolarmi il più possibile, mi rifugiavo in camera di Rossella (Fiamingo, la fidanzata schermitrice) e meno male che c'è lei a questa Olimpiade. Non siamo spensierati come l'anno scorso, non nego che la tensione c'è».
Non siamo più un popolo di nuotatori. Il lungo film, iniziato a Sydney con i due ori di Domenico Fioravanti e proseguito con tanti nomi, medaglie e record, fa acqua e ha i contorni del reality: invidie, sgarbi, gelosie. La tanta (troppa?) luce che Federica Pellegrini ha attratto a sé con i risultati, la sua personalità a volte spigolosa, la storia d'amore con Magnini e le troppe comparsate tv ha dato fastidio a molti atleti azzurri, ma non si poteva dire. Fino a prova contraria.
Anche se Luca Dotto prova a fare esercizio di saggezza: «I lavori, fra i velocisti e Federica Pellegrini, sono sempre stati diversi. Abbiamo fatto molti errori anche noi atleti, ma di sicuro non ci siamo allenati con la cattiveria giusta. Con Claudio abbiamo già un progetto per l'anno prossimo». Meno male perché anche Rossetto dovrà rivedere metodi di allenamento e filosofia del gruppo.
La quiete dopo la tempesta oggi è una felice chimera. Ragazzi, spegnete le parole e accendete la tv per guardare, magari imitandolo, l'ultimo nuotatore che potrebbe far muovere il medagliere azzurro. È Gregorio Paltrinieri, ha 17 anni, una faccia sana e una medaglia d'oro europea al collo nei 1500 stile libero. La sua forza è inversamente proporzionale al numero di copertine (una sola) che i settimanali italiani gli hanno dedicato in fase preolimpica.
Le sfilate modaiole fanno inciampare, il gossip toglie ossigeno: meglio un piatto buono delle lasagne che prepara la mamma di Greg. Cose semplici, come nuotare e vincere. Tornare a vincere, se si può.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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