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Questo articolo è stato pubblicato il 03 agosto 2012 alle ore 09:49.

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Si poteva citare la Corea come metafora della disfatta dell'Italia di nuoto, e ci stava visto che l'umiliante esclusione avvenne ai mondiali di calcio inglesi del 1966, invece si è evocato Caporetto. A fare il riferimento storico "dotto" non poteva essere che il nuotatore Luca Dotto dopo l'eliminazione in semifinale nei 50 stile libero.

"Il nuoto italiano non ne esce bene dopo i fasti del 2009 e del 2011, Londra sarà ricordata come la Caporetto italiana ma da qui dobbiamo ripartire, si parte da zero" E in effetti si potrebbe ripartire proprio da zero medaglie nel nuoto, come mai era accaduto nel nuovo millennio inaugurato con altri fasti natatori quelli di Sidney 2000.

Ha poi cercato di minimizzare aggiungendo che "non ci sono state litigate, il clima era tranquillo, le tensioni sono state frutto delle delusioni personali" in riferimento alle uscite infelici del capitano Filippo Magnini. Subito dopo si è lasciato scappare che "ho cercato di isolarmi il più possibile, mi rifugiavo in camera di Rossella (Fiamingo, la fidanzata schermitrice, ndr) e meno male che c'è lei a questa Olimpiade". Per poi concludere che "non siamo spensierati come l'anno scorso, non nego che la tensione c'è". Se il compagno di staffetta veloce di Magnini, che aveva rimproverato gli altri di scarso impegno, ha cercato di minimizzare la Federazione è stata intransigente ed ha parlato di scuse di Re Magno all'intera squadra. A dirlo è il il team leader dell'Italia del nuoto, Marco Bonifazi, intervenuto nella polemica scatenata all'interno dell'Italnuoto.

"Abbiamo fatto una riunione con tutta la squadra: le dichiarazioni di Magnini sono state inopportune. Si è scusato con la squadra se le sue parole hanno creato difficoltà". Sulle cause della Caporetto londinese non si sbilancia il capodelegazione poiché "l'analisi sulla preparazione è difficile da fare, anche perché 33 atleti hanno 22 tecnici diversi". Tutti daccordo sullo spirito di reazione e di riscatto evocato da Dotto che ha parlato da leader in acqua: "Vorrà dire che dal prossimo anno saremo assetati di vendetta".

Tuttavia con le Olimpiadi ancora in corso e Gregorio Paltrinieri che deve giocarsi le sue chance sui 1500 sl, si torna a parlare di una nuova caporetto, con la c minuscola. Un sinonimo di disfatta totale, che talvolta ricorre nelle dichiarazioni, dopo quel 24 ottobre 19017 che introdusse il neologismo nella lingua italiana. Bisognerebbe però coniarne uno per i trionfi del fioretto femminile, ieri la squadra ha vinto l'oro, dopo la tripletta dell'individuale, che da sempre vince.
Il vocabolario è sempre aperto alle novità.

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