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Questo articolo è stato pubblicato il 21 maggio 2010 alle ore 09:09.

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Si cerca di evitare il rischio che la corsa alle produzioni rinnovabili – aiutata dagli incentivi appetitosi – possa distorcere il mercato (si veda Il Sole 24 Ore del 1° maggio). Uno strumento per contenere quella speculazione che mette a rischio i molti investimenti seri sarà una rimodulazione equilibrata dei sussidi. E difatti le tariffe del nuovo conto energia saranno ridotte sulla base dei costi dei moduli fotovoltaici, ma il sistema incentivante resterà tra i più generosi al mondo. Lo ha detto ieri Stefano Saglia, sottosegretario allo Sviluppo economico, durante l'Italian Pv summit in corso a Verona. «È intenzione del governo far approvare entro la prossima riunione della Conferenza Stato-Regioni le linee guida per la realizzazione degli impianti alimentati a fonti rinnovabili e il nuovo conto energia fotovoltaico in modo da dare certezza a tutto il settore». Quindi i due provvedimenti dovrebbero essere approvati per fine maggio o al più tardi entro la metà di giugno.

Secondo Roberto Longo, presidente dell'Aper (l'associazione dei produttori da fonti rinnovabili) «il settore è una realtà industriale che sta crescendo nel mondo e in Italia. Il modo migliore per evitare la speculazione è fare un normativa chiara, trasparente, stabile nel tempo che tolga quell'opacità che dà spazio alle distorsioni».
Conferma Saglia che «il governo intende confermare il suo impegno per lo sviluppo del fotovoltaico in Italia nella speranza che anche da noi si possano creare occasioni di investimento, occupazione e di sviluppo di una filiera nazionale, anche se gli investimenti stranieri sono certamente benvenuti». Il nuovo conto energia dovrebbe prevedere dal 1° gennaio 2011 una riduzione delle tariffe in linea con il calo del costo dei pannelli, cioè intorno al 20%. Tuttavia il taglio degli incentivi sarà molto meno severo per gli impianti domestici di piccola taglia. «L'impegno economico totale del governo per le rinnovabili nei prossimi anni - ha concluso il sottosegretario - è di circa 13 miliardi di euro».

Gli investitori non mancano. Tra i progetti seri che si scontrano con la pazzia di migliaia di progetti farlocchi c'è per esempio la notizia, annunciata ieri dall'Enel Green Power, dell'acquisizione del 51% di un impianto eolico da 20 megawatt in costruzione nel Trapanese, mentre la svizzera Repower ha deciso di raddoppiare la produzione di energia eolica in Italia rilevando da Maestrale Green Energy (Theolia) il 39% del nuovo parco eolico Giunchetto in provincia di Enna. Repower ottiene inoltre l'opzione per l'acquisto fra due anni anche del rimanente 61% dell'impianto.

(J. G.)

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