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Questo articolo è stato pubblicato il 12 ottobre 2009 alle ore 19:35.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2010 alle ore 18:31.

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A cosa serve costruire un edificio avvolto di tecnologie per produrre energia da fonti rinnovabili senza che il loro contributo sia opportunamente gestito? A poco. La parola chiave è efficienza. Diversa da "risparmio", forse più importante. Significa calibrare il peso dei diversi impianti in modo che vengano utilizzati in maniera combinata quando conviene. L'utilizzo della tecnologia all'interno degli edifici sta cambiando completamente la sua funzione. Fino a qualche anno fa più se ne metteva e più si consumava. Ora la maggior parte dello sviluppo digitale si muove nella direzione opposta. Certo, un conto sono i casi "scuola", i grandi progetti, la ricerca. Un altro i palazzi in cui viviamo, andiamo a lavorare, a fare la spesa. Più efficienti di un tempo (in particolare la grande distribuzione, che conta diversi esempi), ma lontani da quella rivoluzione potenziale che potrebbe rendere gli edifici non più meri consumatori, ma produttori essi stessi di energia.

Il progetto Enertec si propone di «gestire e ottimizzare i flussi di energia e quelli economici che arrivano dalle rinnovabili» spiega Paolo Magri, responsabile del progetto per la Fondazione Politecnico di Milano. La soluzione nasce da una collaborazione tra università e imprese che annovera la Fondazione Politecnico di Milano, il Politecnico di Milano, il Dipartimento di elettronica e informazione, Sdi automazione industriale, Beta80, Misarc, Solarday e il contributo di Ibm Italia e Soco. Enertec è studiato per un edificio (non domestico, è dedicato alle aziende) che integra diverse fonti rinnovabili. Ogni piccolo impianto viene monitorato da un sensore, che ogni quindici minuti trasmette i dati a un concentratore. Questo riceve le informazioni, le aggrega e una volta al giorno comunica il tutto al centro dati. Questo può essere dislocato anche lontano dall'edificio ed è il cuore della gestione intelligente. Monitora il funzionamento, la produzione e i costi e gestisce i flussi energetici secondo questi criteri.

Il prototipo è stato sperimentato al Polo sanitario di Agrate, la sede di Misarc e l'agriturismo Vojon, a Ponti sul Mincio. Ancora non è chiaro se le aziende venderanno sul mercato una soluzione unica, creando una società ad hoc, o se ognuno farà la sua offerta. Certo è che «una volta ricevuta una commessa, nel giro di pochi mesi avremo una soluzione industriale», assicura Magri. Nel convegno di presentazione è emerso come l'efficienza nell'edilizia dipenda ancora molto dalla «cultura del risparmio», ancora scarsa su diversi livelli.

luca.salvioli@ilsole24ore.com

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