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Questo articolo è stato pubblicato il 14 maggio 2010 alle ore 18:53.
L'ultima modifica è del 17 giugno 2010 alle ore 18:47.

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Un club permanente degli innovatori italiani in campo energetico e rinnovabile. SolarExpo, nel club 4R4, per ora ha raccolto una ventina tra start up e spinoff universitari avanzati. Tra loro Galileia, l'azienda nata nell'ateneo padovano per facilitare l'innovazione. E poi start up di consulenza come Pensy (edilizia avanzata), Mcm energylab ma soprattutto start up di prodotto, come le nove qui sotto:

1.Celle al germanio
La startup ferrarese nasce in simbiosi con il dipartimento di Fisica dell'Università di Ferrara, dove il gruppo di ricerca di Giuliano Martinelli è da anni attivo sul fotovoltaico a concentrazione. E in particolare sulle celle al germanio, ad alta efficienza. Un materiale però oggi scarsissimo. Di qui una nuova tecnologia di deposizione a minimo impiego del materiale raro su silicio, attraverso un sofisticato sistema microelettronico. Oggi la Dichroic ha persino mosso l'interesse di giganti come Boeing per il fotovoltaico spaziale ultraleggero.

2. Fotovoltaico polimerico
All'Istituto per la Microelettronica del Cnr di Catania da anni sono in corso le ricerche sul fotovoltaico polimerico. Con lo sviluppo di celle di buona performance, elevata flessibilità, basso costo ma non lunghissima durata all'esposizione solare. Di qui l'idea di alcuni giovani ricercatori e borsisti, guidati da Giuseppe Suriano, di applicare queste celle plastiche ai capi di abbigliamento, dalle magliette ai giacconi, per realizzare abiti in grado di alimentare piccoli oggetti elettronici portatili, comprese scritte luminose flessibili e intercambiabili.

3. Turbina di lunga durata
Ripensare la turbina eolica e riprogettarla a misura dei tetti italiani. È quanto hanno fatto gli ingegneri della Enatek, nata a Piombino, con un approccio semplice: una turbina orizzontale che non ha bisogno di pali ma ruota lungo un asse longitudinale, con una dimensione modulare pari alla facciata esposta del palazzo. In questo modo, spiega Gianluca Cecchetti, uno dei fondatori, la turbina può durare anche 30 anni e fornire energia fino all'autonomia dell'edificio. La Venturbine di 20 metri produce infatti ben 2 Mwh all'anno, senza miracoli.

4. Energia dalle correnti
Frutto di anni di ricerche del dipartimento di Meccanica dell'Università della Calabria la nuova turbina maremotrice della Sintenergy - spiega Antonino Cutrupi, uno dei suoi fondatori – è radicalmente diversa da quelle già sviluppate per la cattura dell'energia da correnti marine. Si tratta infatti di un sistema meccanico leggero, che si auto-orienta alla corrente come una bandiera e rispetta i fondali e le alghe. Concepita per una stazione permanente nello Stretto di Messina il nuovo concetto di turbina potrà persino essere miniaturizzato.

5. Gioco di luci
Uno specchietto che fa passare soltanto un colore della luce e ne riflette un altro. La luce rossa va su un chip fotovoltaico in silicio, quella azzurra su un chip Ingap. Ambedue assieme così producono una conversione della luce solare in elettricità oltre il 30%, e prestarsi ad una elevata produttività in caso di concentrazione dei raggi del sole. È il prototipo della startup trentina, nata da tre giovani ingegneri dei materiali che hanno anche sviluppato una finestra fotovoltaica capace di catturare la luce solare non visibile.

6.Costi più bassi
Un cannone a elettroni capace di trasformare in gas ionizzato molti materiali. Tra questi, in primo luogo, gli ossidi metallici necessari al fotovoltaico a film sottile. E il plasma ionizzato spontaneamente si auto-assembla sulle superfici (vetro) formando gli strati attivi, uno sull'altro. Si chiama Ppd (Pulsed plasma deposition) il sistema sviluppato da Siena Nanotech su ricerche del Cnr di Bologna, e promette costi di produzione del film sottile inferiori agli attuali. Sulla stessa linea è anche la Film4Sun di Parma.

7. Mini-turbina da città
Ripensare il mini-eolico rendendolo compatibile con gli ambienti urbani e le piccole dimensioni degli impianti. È il lavoro fatto da un team di ricercatori di ingegneria aerospaziale dell'Università Federico II di Napoli, che hanno poi avviato la Eolpower. Si tratta di mini-turbine che offrono un buona produttività anche in situazioni poco ventose. Ed è stata sviluppata anche una mini turbina ad asse orizzontale (Mythos) a misura delle zone urbane. La startup napoletana è già attiva sul mercato del mini-eolico con istallazioni anche estere.

8.La casa-serra
Spin-off del dipartimento di Agraria dell'Università di Milano, l'Esae lavora, in diversi siti sperimentali agricoli e edilizi, su tecnologie avanzate di risparmio energetico, tra cui un prototipo di casa-serra dotata di pareti captanti, un pozzo termico, un fitodepuratore e un sistema fotovoltaico adatto anche a case di montagna, verticale e a prova di innevamento. La casa-serra ecologica dell'Esae, che può avvalersi anche di pompe di calore, viene adattata dall'azienda di ricerca su più tipologie, sia abitative che agricole.

9.Specchi piani
Nata in Sardegna dall'impulso del centro R4 fondato dal Nobel Carlo Rubbia l'Elianto nasce nel 2007 sui piccoli impianti solari termodinamici, secondo la loro architettura più semplice, quella a specchi piani di Fresnel. L'azienda oggi realizza impianti solari da 1 a 5 Megawatt elettrici, con accumulo termico e continuità di produzione. E pienamente incentivabili. L'impianto è semplificato al massimo, a misura anche di aree ristrette. I fluidi che scorrono nei tubi ricevitori possono andare dall'acqua all'olio sintetico.

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