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Questo articolo è stato pubblicato il 16 marzo 2010 alle ore 21:48.
L'ultima modifica è del 18 novembre 2010 alle ore 22:52.

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Il sogno della Scozia di diventare «l'Arabia Saudita dell'energia marina», come annunciato dal primo ministro Alex Salmond, compie un passo importante con gli appalti per i primi dieci progetti commerciali nel Pentland Firth, nel nord, e attorno alle isole Orkney. L'obiettivo è arrivare a una capacità di 1,2 Gw entro il 2020. Ad aggiudicarsi i lavori per sei progetti di sfruttamento delle onde e quattro delle maree grandi gruppi come E.on e Scottish power, ma ci sarà posto anche per la Pelamis Wave Power di Edinburgo, un pioniere dell'energia marina, il cui meccanismo a"serpente" è in fase di test al largo del Portogallo.

Niall Stuart, numero uno di Scottish Renewables, ha detto al quotidiano locale The Scotsman che quella di oggi è «l'alba di una nuova era in un nuovo settore che crescerà e avrà sede in Scozia, ma ha nuovi potenziali mercati in tutto il mondo». Il mese scorso il governo ha confermato che verranno investiti 75 miliardi di sterline per sviluppare almeno 25 gigawatt di energia eolica in nove siti al largo delle Isole britanniche, tra cui due la largo della Scozia. In base alle stime 2009 di Scottish Renewables l'eolico offshore, insieme all'energia marina delle acque scozzesi, può ridurre del 30% le emissioni di gas serra della Scozia.

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