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Questo articolo è stato pubblicato il 23 giugno 2010 alle ore 19:57.

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La Corte costituzionale ha dichiarato «in parte infondate e in parte inammissibili» le censure contenute nel ricorso di 11 Regioni sul riparto della competenza legislativa con lo Stato sul nucleare. Le Regioni, ricorda una nota della Consulta, ritenevano costituzionalmente illegittime alcune disposizioni contenute nella legge delega del 2009. La motivazione verrà depositata nelle prossime settimane.

Più nel dettaglio, la corte costituzionale è stata chiamata a giudicare su questioni relative al riparto della competenza legislativa fra stato e regioni in tema di produzione dell'energia elettrica nucleare, per quel che riguarda il contenuto della legge sviluppo. In una nota la Consulta spiega che «le ricorrenti ritenevano costituzionalmente illegittime alcune disposizioni contenute nella legge di delega n. 99 Del 2009».

I commenti. «La decisione della Consulta sgombra il campo da polemiche pretestuose: il Governo intende fare il nucleare nel rispetto della Costituzione e delle Regioni». È questo il commento di Stefano Saglia, sottosegretario dello Sviluppo economico, con delega all'energia. Tra le voci contrariate quella di Antonio di Pietro, leader dell'Itaila dei Valori, che rilancia: «Come volevasi dimostrare il referendum è l'unica arma per bloccare la costruzione delle centrali nucleari»

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