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Questo articolo è stato pubblicato il 06 luglio 2010 alle ore 10:01.

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Una rete elettrica per portare il sole del Sahara in Europa (CORBIS)Una rete elettrica per portare il sole del Sahara in Europa (CORBIS)

Parte con il contributo italiano la rete elettrica che attraverserà il Mediterraneo per portare energia rinnovabile dal Nord Africa in Europa. Ieri a Parigi è stata siglata la partnership industriale tra 12 società che parteciperanno al progetto Transgreen, elettrodotto inserito nel quadro del Piano Solare Mediterraneo, complementare alla rete Desertec, che prevede impianti nel deserto del Sahara.

Fra i grandi gruppi del settore che prenderanno parte all'operazione ci sarà anche l'italiana Prysmian, la ex Pirelli Cavi, uno dei principali operatori mondiali nei sistemi per energia e telecomunicazioni. Dopo la sottoscrizione dell'accordo, l'iniziativa, sotto il patrocinio del ministro francese dell'Energia Jean-Luis Borloo e del consigliere speciale del Presidente della Repubblica Henri Guaino, ha ora come obiettivo quello di studiare la fattibilità della rete trans-mediterranea. L'importanza è ben esemplificata anche dall'interesse dei grandi nomi dell'industria energetica che si sono ritrovati a Parigi. Insieme a Prysmian parteciperanno a Transgreen gruppi europei come Abengoa, Alstom, Areva, Atos, Origin, Cdc Infrastructure, Edf, Nexans, Red Electrica de Espana, Rte, Siemens e Veolia. Non ha ancora ufficializzato la propria adesione Terna, ma sembra possibile che anche il gestore della rete italiana entri a breve nella partita.

I 12 partner faranno capo a un'entità giuridica comune che avrà per obiettivo lo studio degli aspetti tecnici, industriali ed economici, finanziari, regolatori ed istituzionali del sistema di trasmissione di energia che coinvolgerà tutto il Mediterraneo. Inizialmente costituito per un periodo di tre anni, il progetto Transgreen prevede l'apertura ad altre aziende provenienti dalla sponda sud del bacino. Il contributo del Nord Africa è determinante ai fini del Psm: obiettivo del piano è quello di arrivare a fornire entro il 2050 fino al 15% del consumo di elettricità dell'Europa attingendo a fonti di generazione solare ed eolica installate in un'area che va dal Marocco al Medio Oriente. Per raggiungere questo traguardo è prevista la costruzione, a Sud e a Est del Mediterraneo, di capacità di generazione di energia elettrica rinnovabile, principalmente solare, per 20 gigawatt entro il 2020. Di questi, circa 5 gigawatt prenderanno la direzione dell'Europa.

La sfida è allo stesso tempo politica e tecnologica. Per raggiungere l'obiettivo richiede la realizzazione di nuove strutture di trasporto e interconnessione, soprattutto sistemi sottomarini in cavo ad alta e altissima tensione in corrente continua. Su questo versante l'Italia, attraverso Prysmian, può giocare un ruolo importante. Transgreen dovrebbe richiedere la posa di 5-6 cavi sottomarini, un'operazione di notevole complessità con un'elevato ritorno per le società coinvolte in termini d'affari: gli investimenti infatti si dovrebbero aggirare in una forchetta compresa fra i 5 e gli 8 miliardi di euro.

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