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Questo articolo è stato pubblicato il 08 luglio 2010 alle ore 09:36.

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Incentivi alle energie rinnovabili salvati ma da asciugare, razionalizzare, moralizzare. Il relatore alla manovra, Antonio Azzollini, ha formalizzato l'emendamento che cancella lo stop all'obbligo dei ritiro dei certificati verdi da parte del Gse (si veda il Sole 24 Ore di ieri) limando sino all'ultimo momento il nuovo testo sostitutivo dell'articolo 45.

Pienamente confermato quanto anticipato dal nostro giornale: il Gestore servizi energetici continuerà a ritirare i certificati verdi in eccedenza sul mercato ma già il prossimo anno la spesa dovrà essere inferiore del 30% rispetto a quella del 2010. I fondi per il ministero dell'Istruzione verranno intanto ricavati non dall'abolizione del ritiro dei certificati in eccedenza ma dalla risoluzione volontaria anticipata delle convenzioni Cip6 in essere. Risoluzione già prevista dalla legge "sviluppo" dell'agosto scorso.

La versione finale dell'emendamento precisa che le risorse sono destinate all'Istruzione «escludendo la destinazione a spese continuative di personale» e verranno comunque impiegate «all'esito dell'approvazione della riforma organica del settore universitario». Niente denari "tappabuchi" dunque, ma un ben più sano finanziamento di una riforma strutturale orientata all'efficienza.

Lo stesso concetto viene applicato alla riforma complessiva dei certificati verdi e delle sovvenzioni Cip 6 alle energie "rinnovabili e assimilate" I negoziati per le risoluzioni inizieranno appena il governo avrà approvato lo schema di intervento che è stato nel frattempo predisposto dall'Authority per l'energia.

Si tratterà – precisa la relazione tecnica che accompagna il nuovo emendamento all'articolo 45 – di un meccanismo di risoluzione volontaria che consentirà di liquidare agli operatori energetici che aderiranno «un importo che è inferiore alle somme che sarebbero erogate dalle tariffe elettriche fino al 2020 agli stessi produttori». L'ammontare «può arrivare ad un massimo di 500 milioni da recuperare in diverse annualità fino al 2013» secondo il numero di convenzioni che saranno risolte, tenendo conto che in totale sono operative «30 convenzioni per 4.300 megawatt» di potenza di generazione elettrica.

Nel frattempo arriverà una progressiva stretta alla sovvenzione complessiva, con la promozione delle «fonti rinnovabili che maggiormente contribuiscono al raggiungimento degli obiettivi europei». Un sensibile taglio colpirà le fonti "assimilate" alle rinnovabili, che pur essendo premiate dal Cip 6 poco o nulla hanno di ecologico. Il risultato (come abbiamo anticipato ieri) dovrà essere che l'ammontare dei certificati verdi che il Gse ritirerà a valere dall'anno 2011 dovrà essere minore del 30% rispetto alle pratiche riferite a quest'anno, e che il taglio dovrà derivare almeno all'80% dalla riduzione del numero dei certificati da ritirare.

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