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Questo articolo è stato pubblicato il 24 settembre 2010 alle ore 17:30.

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Boom in tempo di crisi. Sono pochi i settori che reggono questa definizione, ma quello dell'energia rinnovabile può. Gli ultimi dati dell'Osservatorio congiunto Ernst & Young - IEFE sulle strategie di internazionalizzazione delle imprese italiane nel settore delle rinnovabili lo confermano: gli investimenti nel settore delle rinnovabili stanno per doppiare quelli nelle fonti dall'energia convenzionale.

Se nel 2005 i Paesi che attivi in questo settore erano una cinquantina, nel 2010 il numero è raddoppiato e l'Italia si colloca al quinto posto nel ranking mondiale delle rinnovabili. Siamo preceduti solo da Cina, Usa, Germania e India.

Un settore che ha mantenuto la sua "appetibilità" dopo l'approvazione del terzo Conto Energia che è andato oltre le aspettative degli investitori e ha limitato il taglio degli incentivi e reintrodotto i premi per la rimozione dell'amianto. Se n'è parlato ieri durante il convengo "Internazionalizzare e investire in mercati strategici" organizzato a Bolzano dallo studio legale Roedl.

Le law firm infatti, responsabili di seguire i delicati aspetti legali dell'intera filiera di un progetto, hanno già da tempo investito nella creazione di team specializzati nell'assistenza degli investitori, sia società che fondi, italiani o stranieri. Tant'è che durante la crisi economica che ha colpito in particolare il settore immobiliare «molti dei dipartimenti di Real estate rimasti a bocca asciutta sono stati riconvertiti in Energy», spiega il socio dello studio Eugenio Bettella.

Il lavoro degli avvocati inizia con il planning del progetto e termina con l'inaugurazione dell'impianto eolico o fotovoltaico. «Serve una competenza in diritto civile, immobiliare e una solida esperienza amministrativa. Ci occupiamo della contrattualistica per la la fornitura dei componenti, dei diritti reali per il terreno dove sarà costruito l'impianto, che può essere acquistato, in affito o in usufrutto e dell'impatto a livello ambientale», spiega Bettella.

In Roedl circa 30 persone si occupano di rinnovabili tra Roma, Padova, Bolzano e soprattutto Milano dove Paolo Peroni dal 2006 segue il fondo di invesimento di Fondamenta SGR "Atmos", uno dei primi fondi interamente dedicati all'energia che nel corso degli anni ha investito in questo settore circa 50 milioni di euro. «Lavoriamo con diverse società operative nel settore rinnovabili, e seguiamo in particolare EPC contractor che realizzano gli impianti solari e eolici nei contratti di appalto e nel finanziamento dei parchi», spiega Peroni.

Dato il meccanismo di incentivi il mercato italiano attrae anche investimenti dall'estero.
«Oggi la platea di player è variegata. Stiamo seguendo società cinesi, coreane e statunitensi». Ai legali è anche lasciato il compito di individuare nuovi sbocchi per gli operatori italiani quando il mercato italiano sarà saturo.

I professionisti di Roedl puntano in particolare ai Balcani dove le correnti di vento permettono l'installazione di impianti eolici, alla Serbia e all'Ukraina per l'energia prodotta dai derivati del legno (trucioli e pellet) e ai paesi tropicali per il biofuel.

Un'attenzione particolare è invece per l'attività del legislatore, «che negli ultimi mesi si è dimostrato particolarmente attivo in materia di rinnovabili e non solo con l'approvazione del nuovo Conto Energia», interviene Lorenzo Parola, socio dello studio americano Dewey & LeBoeuf (http://www.deweyleboeuf.com/).

«Il 3 ottobre è prevista l'entrata in vigore delle Linee guida nazionali sui procedimenti autorizzativi per impianti gli alimentati da fonti rinnovabili. Dovrebbero consentire una uniformizzazione dei procedimenti autorizzativi a livello regionale che garantirà una maggiore certezza in capo ai potenziali investitori», continua l'avvocato, «e non vanno dimenticate le previsioni normative contenute all'interno del decreto "sblocca-reti" (Legge 129/2010) che regolano l'accesso alla tariffe incentivanti previste dall'attuale conto energia per il 2010».

Parola è stato uno dei primi avvocati italiani a combattere contro i problemi legali dei mulini a vento, e ha recentemente seguito il Gruppo HERA, azienda multiutility di Bologna, nella cessione del 20% del capitale della controllata Herambiente, società attiva nel settore waste-to-enery, ad Ambiente Arancione Cooperatief U.A., una società controllata dal fondo infrastrutturale Eiser Infrastructure Limited.

«Il settore è oggetto di estremo interesse da parte di tutti gli studi. È difficile che dato il volume degli investimenti uno studio non colga questa opportunità di lavoro», continua l'avvocato. Un mercato che negli ultimi mesi è stato affollato da un crescente numero di competitor che in alcuni casi «svendono i propri servizi legali puntando su una parcellazione contenuta al fine di ottenere i mandati».

Sul medio periodo tuttavia, quello che anche Parola definisce il «boom delle rinnovabili» per gli avvocati continua a pagare. «Attualmente ci sono numerose operazioni di acquisizione di progetti, in particolare fotovoltaici, di diverse de decine di Megawatt che possono interessare a grandi utility italiane e straniere, fondi di private equity anche non specializzati, fondi pensione stranieri».

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