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Questo articolo è stato pubblicato il 28 settembre 2010 alle ore 13:47.
Per garantire un futuro alle fonti rinnovabili, è necessario che non si abbandoni di colpo il sistema basato sugli incentivi, ma si deve invece lavorare per raggiungere con il tempo la cosiddetta "grid parity", cioè il momento in cui il costo delle energie rinnovabili risulterà pari a quello dell'energia ricavata da altre fonti.
Secondo un rapporto presentato dallo studio legale Pavia & Ansaldo, infatti, sarebbe assai rischioso operare con una procedura simile al drastico taglio che fu fatto, lo scorso anno, agli incentivi sul fotovoltaico in Spagna. Questo taglio ha portato a un vero e proprio collasso di tale mercato. Nel nostro Paese, è invece auspicabile che ci si avvicini con gradualità all'obiettivo della "grid parity" (che alcuni esperti vedono già raggiungibile tra il 2015 e il 2018), operando una transizione tra l'attuale sistema basato sugli incentivi e quello futuro, con tariffe determinate dal libero mercato, in un modo graduale e tale da assicurare un adeguato ritorno degli investimenti. È inoltre fondamentale che tale passaggio sia guidato da una normativa chiara, stabile e realizzata con il necessario anticipo.
In realtà, il conto economico che illustra la vantaggiosità o meno di una qualsiasi fonte energetica si calcola con semplicità. Tutto si rifà a una sigla difficile da pronunciare ma facilissima da capire: Eroei, in inglese «Energy Returned on Energy Invested». In pratica, è il rapporto fra l'energia che una determinata fonte è in grado di fornire nel corso della sua vita attiva e l'energia che è necessario usare per procurare, costruire, mantenere e infine smantellare tale fonte. Se tale rapporto è maggiore di uno, la fonte di energia è vantaggiosa; se è invece inferiore ad 1, non conviene.
In pratica, negli anni '60 e '70 i pannelli fotovoltaici avevano un Eroei inferiore ad uno, e quindi non era affatto conveniente realizzarli. Soprattutto se pensiamo che l'Eroei degli impianti ad olio combustibile (ovvero dei derivati del petrolio) era superiore a 50. In quel periodo, evidentemente, non era per nulla vantaggioso realizzare energia tramite tale tecnologia, se non per limitate applicazioni sperimentali, militari o aerospaziali.
Nel corso degli anni, grazie anche agli incentivi, si è però creato un mercato anche per molte tecnologie che inizialmente non avevano un Eroei competitivo. Per esempio, nel settore fotovoltaico l'efficienza dei pannelli e i nuovi metodi di produzione hanno portato l'Eroei a raggiungere un valore compreso tra 5 e 10, considerata una vita utile dei pannelli intorno ai 25 anni. Ora l'obiettivo è raggiungere la "grid parity", senza scosse normative.
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