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Questo articolo è stato pubblicato il 18 novembre 2010 alle ore 22:52.

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I lavori giusti per la casa verdeI lavori giusti per la casa verde

Ristrutturare una casa senza aver fatto una diagnosi energetica è come assumere un farmaco senza consultare il medico: non sempre succede qualcosa di grave, ma certo non è un'idea intelligente. Eppure, spesso, è così che si fa: si ascolta il parere del muratore e si dà il via al cantiere.
Per far rendere al massimo il proprio investimento, invece, è indispensabile analizzare le strutture e gli impianti. Solo così sarà possibile stilare un elenco degli interventi più adatti, con il calcolo costi/benefici di ciascuno di essi, tenendo conto degli eventuali vantaggi fiscali.

Una lista come questa è particolarmente importante in condominio, dove a volte l'assemblea decide senza elementi oggettivi, facendosi influenzare dalle opinioni (e dai pregiudizi) dell'amministratore o dei proprietari.

Proprio sulla base di queste considerazioni, l'Anaci di Padova – associazione di amministratori condominiali – ha lanciato un progetto pilota. «Il Comune - spiega Giorgio Cambruzzi, a capo dell'Anaci patavina - distribuirà ai cittadini un opuscolo che illustra gli interventi realizzabili su 16 edifici di diverse tipologie edilizie. Il tutto per dimostrare che, se i lavori sono ben congegnati, la quota di risparmio annuo può finanziare il costo dell'intervento».

Un esempio concreto può chiarire le idee. Grazie alla consulenza di Norma Srl, una società specializzata, è stato analizzato un piccolo condominio di quattro piani a Padova, costituito da 12 appartamenti e otto garage, più un supermercato e un negozio al pianterreno. L'edificio risale al 1965, ha una superficie del tetto di 420 metri quadrati e un terrazzo di 310 metri quadrati.

Il risultato delle analisi è condensato nella grafica qui accanto: la contabilizzazione del calore è la soluzione da attuare per prima, perché richiede un investimento di 858 euro per ridurre dell'1% i consumi energetici dell'edificio. A seguire, vengono elencati gli altri interventi, in ordine di convenienza.

La lista, naturalmente, sarebbe diversa per un altro condominio, ma consente di evidenziare alcuni aspetti validi per tutti: il vantaggio della sostituzione della caldaia, per esempio, dipende dall'inefficienza dell'impianto esistente. Nel condominio-campione di Padova l'impianto opera già su livelli accettabili e – avendo risorse limitate – sarebbe meglio isolare il terrazzo. Se la caldaia esistente fosse inefficiente, invece, la priorità si invertirebbe.

Il cappotto termico è uno degli interventi con il rapporto costi-benefici meno favorevole: di fatto, conviene attuarlo solo quando è comunque necessario rifare la facciata. Discorso a parte, invece, per gli infissi: come rileva anche il Rapporto Enea 2009 sul 55%, la convenienza energetica non è elevatissima, ma ci sono ragioni di comfort termico e acustico che possono rendere interessante la loro sostituzione.

Quanto alla contabilizzazione, il valore del 15% riportato nella grafica tiene conto del comportamento virtuoso innescato nei proprietari: anziché spalancare le finestre nelle giornate meno fredde, i condòmini si limiteranno a regolare su un livello inferiore le valvole. Senza questo effetto, invece, l'investimento richiesto per limare dell'1% i consumi salirebbe a 5.456 euro, e quindi la contabilizzazione risulterebbe meno efficace di altri lavori.

Su questo comportamento virtuoso, comunque, scommettono anche alcune istituzioni. Il Piemonte, con la delibera del consiglio regionale 11 gennaio 2007 n. 98-1247, ha stabilito che entro il 1° settembre 2012 dovranno passare al calore contabilizzato tutti i palazzi con sistema centralizzato la cui costruzione sia stata autorizzata prima del 18 luglio 1991. La Lombardia, invece, ha annunciato che introdurrà l'obbligo nei 210 Comuni della zona critica A1 con una legge da varare entro la prima metà del 2011.

Resta allora l'ultima questione: come trovare il tecnico giusto? La diagnosi è parte della certificazione energetica e i certificatori sono definiti dal Dlgs 115/2008 come i soggetti – iscritti ai relativi ordini e collegi professionali – abilitati alla progettazione di edifici e impianti. Diverse regioni, poi, hanno creato propri elenchi di certificatori (Piemonte, Lombardia, provincia di Bolzano, Friuli Venezia Giulia). Al requisito normativo, però, è bene affiancare l'esperienza: tra i soggetti abilitati, meglio privilegiare quelli più apprezzati e attivi da qualche anno.

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