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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 12:08.
Un grande sistema di canali dai maestosi fiumi centrali fino alle diramazioni più capillari, piccoli tubi che giungono in ogni casa o fabbrica. Una rete di vasi comunicanti, alimentata da poche grandi sorgenti. Ma nei canali scorrono elettroni. Dalle centrali alle case, in un solo senso. E la corrente deve essere stabile, millisecondo dopo millisecondo, 24 ore su 24, perché altrimenti interi quartieri, o città potrebbero trovarsi di colpo al buio. Questa è all'osso la rete elettrica di oggi. Un sistema gerarchico complesso monodirezionale e controllato secondo canoni precisi.
«Domani però si trasformerà in un "ecosistema", un mondo in cui le sorgenti diverranno miriadi – spiega Livio Gallo, direttore della divisione reti e infrastrutture di Enel Distribuzione –. Fonti intermittenti, variabili, incostanti. Ma la rete dovrà assicurare, mediante comunicazione interna a larga banda, automazione digitale diffusa in ogni cabina elettrica, software e centri di controllo, la stessa identica stabilità di prima, prevedendo in tempo e poi correggendo ogni variabilità in pochi secondi. E nello stesso tempo l'ecosistema elettrico del prossimo futuro dovrà abilitare efficienza energetica, comportamenti di consumo virtuosi e attivi, e servizi finali ancora in buona parte da inventare».
In pratica: «Un ecosistema flessibile come internet, ma fondato al suo centro su un rigore e una sincronia reciproca di un ordine di grandezza più critico – osserva Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse, il centro di ricerca elettrico del Gse – con soluzioni ancora in gran parte da sviluppare tramite un'intensa attività di ricerca, che noi coordiniamo a livello europeo». Questa è la sostanza di una delle maggiori sfide tecnologiche di oggi.
L'evoluzione dalla rete elettrica tradizionale alla smart grid. E dovrà essere un'evoluzione veloce, se la rete elettrica europea vorrà superare, tra dieci anni, quel 20% di energia da fonti rinnovabili ritenuta la soglia massima oggi sopportabile dalla rete elettrica tradizionale.
La corsa alla smart grid europea è cominciata da più di cinque anni. Dai primi contatori elettronici installati in Italia dall'Enel capaci, sulle stesse linee elettriche, di inviare alle centrali i dati dei consumi delle utenze. Oggi sono oltre 30 milioni. Poi alla nascita, intorno al progetto Address finanziato dalla Ue, di un club dei maggiori gestori elettrici. E, dopo tre anni di ricerche, i suoi primi risultati (come le cabine elettriche in media tensione intelligenti e connesse in fibra ottica sviluppate da Enel) oggi saranno il nucleo della seconda fase. Dai soli laboratori al mondo elettrico reale: 212 sperimentazioni in vari punti d'Europa, che si sono accreditate nel programma Eegi, l'iniziativa sulle smart grid della Commissione, parte del Set Plan, il programma strategico per lo sviluppo delle fonti energetiche future.
«Si proverà di tutto nei prossimi anni – spiega Partick Van Hove, della Dg ricerca della Commissione Ue –. Dalle isole elettriche intelligenti (microgrids) ai software innovativi per il bilanciamento delle tensioni fino agli esperimenti sull'ottimizzazione dei consumi di case ed elettrodomestici. L'obiettivo, cruciale, sarà non solo tecnico. Ma anche quello di capire chi potrebbe realmente guadagnare dalla smart grid. E quindi come ripartire equamente i costi della smart grid».
E, insieme, la ricerca. Guidata oggi dall'Eera, il club europeo dei grandi laboratori pubblici, in cui il sottoprogramma sulle smart grid è oggi coordinato da Rse (ex Cesi Ricerca) ed Enea. Nomi italiani, come Enel Distribuzione, che oggi si trovano capofila anche in Address e nei club di sperimentazione. Un'opportunità reale, tra le maggiori per il sistema-paese. Con una filiera industriale consistente dietro. «Se dovessi dare un messaggio per il futuro direi: caro studente italiano, immergiti in questa sfida, siamo tra i primi – aggiunge Gallo –. In una frontiera ad alta complessità, ma anche con opportunità ancora inesplorate».
giuseppe.caravita@ilsole24ore.com
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