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Questo articolo è stato pubblicato il 08 marzo 2011 alle ore 09:35.

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Napolitano firma il decreto rinnovabili (Emblema)Napolitano firma il decreto rinnovabili (Emblema)

Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato il decreto legislativo sulle energie rinnovabili, approvato dal Consiglio dei ministri di giovedì scorso (si veda Il Sole 24 Ore del 6 marzo). Il decreto, contestato da diverse associazioni di imprese del settore, sarà pertanto pubblicato a breve sulla Gazzetta ufficiale.

Qualche prima modifica sarebbe stata inserita, dopo le contestazioni. Incentivi «all'entrata d'esercizio» dell'impianto e non più all'allacciamento, termine questo che non definiva giuridicamente gli spazi temporali e i modi di erogazione degli aiuti e si prestava a interpretazioni diverse. Sarebbe questo il nuovo passaggio inserito nel testo del decreto legislativo sulle rinnovabili. Il cambio offre, in questo modo – secondo fonti vicine al dossier – una soluzione «giuridica certa» rispetto alla terminologia precedente.

Le contestazioni vanno però avanti. «Valuteremo il provvedimento per come verrà pubblicato. Pertanto, aspettiamo di vederlo in Gazzetta ufficiale». Così i legali delle associazioni di imprese che contestano il provvedimento commentano il via libera del Quirinale. Secondo l'avvocato Stefania Piscitelli «la strategia più veloce potrebbe essere di aspettare che un'azienda non riceva l'incentivo in modo da poter sollevare la questione di fronte alla Corte costituzionale». Poi, come «ultimo grado» rivolgersi alla «Corte Ue». Non è escluso – ipotizza la Piscitelli – che siano anche «le regioni a impugnare» il decreto. Le associazioni di settore sono mobilitate contro «un provvedimento che – fanno sapere – ci vedrà scomparire». Giovedì mattina, Assoenergie future, Assosolare e il Gruppo imprese fotovoltaiche italiane (Gifi), hanno indetto una manifestazione pubblica a Roma con collegamenti via web con le realtà locali e le aziende. (R.E.)

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