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Questo articolo è stato pubblicato il 09 maggio 2011 alle ore 20:13.
Per le strade di New York, soprattutto di sera, è facile vedere dei camioncini che si accostano al marciapiede davanti a un qualche ristorante o bar, aprono i portelloni che portano nei seminterrati, inseriscono un grosso tubo e aspettano.
Sono gli operatori della TriState Biodiesel, un'azienda del Bronx che si occupa di recuperare e trasformare in biodiesel l'olio di cottura dei ristoranti dell'area detta, appunto, Tri state (New York, New Jersey e Connecticut).
A concepire l'idea, nel 2005, Brent Baker, un attivista ambientale oggi Ceo della Tri State Biodiesel. Embrione dell'attuale azienda era allora l'organizzazione non-profit, Bio Tour con la quale Baker intendeva dare vita a un movimento per l'energia sostenibile negli Usa. "L'idea di Bio Tour – racconta Dehran Duckworth, sales manager della TriState Biodiesel – era di alimentare degli autobus diesel con olio vegetale e portarli in giro per gli Usa cercando di diffondere la consapevolezza del fatto che i motori diesel, così come sono progettati, possono andare a olio vegetale e che non hanno quindi bisogno del costoso e velenoso petrolio".
Da quegli autobus e da quel primo tour dimostrativo in giro per gli Stati Uniti è stata poi concepita la Tri State Biodiesel, con il progetto originario di costruire una raffineria di biodiesel a New York e rifornirla con olio riciclato raccolto localmente. Nel giro di pochi anni Tsb è diventata leader nel settore e oggi raccoglie e ricicla l'olio di cottura di 3.500 esercizi commerciali della città di New York e 1.500 tra New Jersey, Connecticut e Massachusetts, compreso lo Yankee Stadium.
"Il valore di questo progetto sta nel trasformare quello che per i ristoranti è un rifiuto in energia – continua Duckworth – eliminare l'olio dal ciclo dei rifiuti e creare un carburante alternativo rinnovabile, con scarse emissioni e prodotto localmente". Il servizio è gratuito e i ristoranti che scelgono di usufruirne non devono più preoccuparsi di smaltire l'olio usato e possono esporre il marchio Tsb, a dimostrazione della loro attenzione all'ambiente.
Oggi Tsb raccoglie dai 19.000 ai 38.000 litri di olio al giorno e, secondo dati dell'azienda, ogni gallone d'olio (poco meno di 4 litri) produce 0,93 galloni di biodiesel (circa 3,5 litri), una quantità di carburante con cui un normale veicolo diesel, senza bisogno di alcuna modifica, può percorrere dalle 5 alle 50 miglia (dove i due estremi dello spettro sono un grosso suv e una utilitaria). Il tutto con l'ulteriore vantaggio della riduzione di emissioni inquinanti. Sempre secondo dati della Tsb, infatti, il biodiesel emette 2.661 grammi di CO2 per gallone, contro i 12.360 del diesel derivato dal petrolio.
E dopo sei anni di attività, Tsb ha di recente ottenuto il più importante dei risultati, l'apertura delle prime pompe a biodiesel della città di New York. Una stazione di servizio del Bronx, della catena Sunoco, ha attivato quattro pompe che erogano una miscela di carburante con una percentuale dell'olio prodotto da Tsb. "L'esperimento sta funzionando alla grande – racconta Dehran Duckworth – Vendiamo circa 25.000 galloni di biodiesel al mese (circa 95.000 litri). Molte flotte aziendali utilizzano il biodiesel miscelato al diesel in proporzioni dal 5 al 20 per cento". Il costo al consumatore varia a seconda della percentuale di biodiesel contenuta nella miscela ed è dai 2 ai 10 centesimi per gallone più basso di quello del petrodiesel. Attualmente il prezzo di un gallone della miscela al 5% è di 4.35 dollari (circa 0.96 dollari al litro).
www.tristatebiodiesel.com
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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