Lo studio tedesco Roedl & partners si è affiancato al gruppo di intelligence finanziaria Merger Market nel presentare i risultati di una ricerca appena conclusa sul mercato delle energie rinnovabili, un settore di crescente interesse per gli studi legali d'affari, che puntano a lavorare sui deal di fusione, acquisizione e finanziamento nel settore.

Il "M&A in Renewable Energy Global Outlook 2011" ha puntato la lente di ingrandimento sulle previsioni di lavoro sul fronte fusioni e acquisizioni nel settore, e Roedl e Mergermarket hanno rilevato un probabile aumento nell'attività di M&A per il prossimo anno, con Italia, Spagna e Grecia tra i Paesi che si preparano a investire nell'energia solare.

Nella prima parte del 2011, il settore delle energie rinnovabili ha registrato 51 operazioni di fusione e acquisizione, per un valore complessivo di 10.6 miliardi di euro.

Tra i deal principali, l'offerta di Iberdrola per rilevare il 20% di Renovables SA Iberdrola, con un valore stimato di 2.6 miliardi di euro, e l'offerta di circa 1.5 miliardi di euro da France SA Electricite per il controllo del 50% di EDF Energies Nouvelles SA.

L'indagine è stata condotta su un campione di 100 professionisti attivi nel settore M&A, tra cui advisor finanziari, operatori di private equity e imprese attive a livello globale nel settore delle energie rinnovabili. Con una fiducia nella crescita del mercato determinata in parte dall'impatto negativo del disastro di Fukushima sul settore dell'energia nucleare.

Il 67% degli intervistati ha dichiarato di prevedere un ruolo di primo piano per l'Europa data la varietà delle risorse disponibili nella regione. Eolico nei paesi nordici, solare in Italia, Spagna e Grecia, e geotermico e biomasse in Europa continentale.

Gli intervistati si sono divisi in merito all'impatto che le rivoluzioni nord africane avranno sul settore, con il 44% che prevede un'influenza negativa sugli investimenti in energie alternative nei Paesi soggetti a instabilitá politica.

Omogenea invece la risposta sul fronte dei mercati emergenti, considerati dal 67% uno sbocco fondamentale per gli investimenti.

Per quanto riguarda i settori, predominante sarà l'attività di M&A per eolico e solare, con le biomasse sempre più frequentemente nel target di aziende e fondi di private equity.

Infine, quasi tre quarti del bacino di indagine ha dichiarato che gli appoggi governativi saranno un driver esterno importantissimo per lo sviluppo delle attività di M&A nell'ambito delle energie rinnovabili per il prossimo anno, con il 31% degli intervistati convinto che le tariffe incentivanti costituiranno la politica di governo più efficace per influenzare il volume degli investimenti quando si parla di energia verde.

Un tema, quest'ultimo, su cui è intervenuto Roberto Pera, managing partner della sede di Roma di Roedl, che osserva che nonostante la crescita del settore, ultimamente il nostro legislatore ha frenato lo sviluppo delle rinnovabili e il settore del fotovoltaico con l'introduzione di meccanismi di incentivazione che rendono difficilmente programmabili gli investimenti.

«Il nuovo Conto Energia non ha infatti solamente ridotto gli incentivi statali, situazione che il mercato avrebbe sicuramente assorbito senza troppi contraccolpi, ma ha introdotto una procedura per ottenere gli incentivi e dei tetti massimi che lasciano incertezze sul se e sul quando un progetto fotovoltaico otterrà gli incentivi», ha spiegato Pera, che tuttavia resta dell'opinione che il settore continuerà a crescere.

«Forse più lentamente, ma crescerà, con ipotesi di investimento diverse da prima, come gli impianti sui tetti, su edifici e suoli pubblici ovvero su terreni già compromessi sotto il profilo ambientale».

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