Storia dell'articolo

Chiudi

Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2012 alle ore 14:34.

My24

L'idea è ora messa alla prova: oltre 100mila beta tester da tutto il mondo oggi inizieranno a fare ricerche online con Volunia (su www.volunia.com è possibile registrarsi per partecipare al test). «Tra i tester ci saranno anche ingegneri di Google: lì c'è molta curiosità per il nostro annuncio», conferma Marchiori, che non ha mai perso il contatto con Mountain View. Da quando Larry Page, nel 1997 studente a Stanford, ispirato dall'idea di Marchiori, la fece sua, trovò le risorse e un anno dopo fondò Google, con Sergey Brin. Alla conferenza di lancio i due ringraziarono Marchiori, offrendogli un posto di lavoro in Google. Nel tempo si sono aggiunte altre offerte, tra cui quelle di Microsoft e Yahoo!. Ma lui è tornato in Italia, «a fare ricerca».

Senza diventare un milionario della Silicon Valley. E senza un briciolo di rancore verso «gli amici Page e Brin». Per quindici anni Marchiori non ha mai smesso di fare quello che ama di più: studiare la rete e i modi in cui informazioni e persone interagiscono online. L'idea di «inventare Google per la seconda volta» non l'ha mai abbandonato.

Cerca e incontra, seek & meet, è il motto che compare nel logo di Volunia. Il web diventa un territorio vivo, da esplorare. Un cambio di prospettiva favorito dalla funzione 'mappa': per ogni sito, l'algoritmo di Volunia elabora una pianta «per guidare l'utente come farebbe un TomTom del web», scherza Marchiori. Le sezioni del sito diventano 'quartieri': la mappa è navigabile e mostra in tempo reale dove sono gli utenti.

Le funzioni sociali fanno il resto dell'esperienza. Il sito non è più solo il suo contenuto, ma anche la realtà sociale che può generare. Navigando con Volunia e cliccando sul pulsante 'persone', si accede al box sociale della singola pagina: «Un forum alimentato dai messaggi e dalle discussione degli utenti che hanno visitato quel luogo». Persone con cui si condividono interessi, e con cui si può fare amicizia o avviare discussioni via chat. Nel rispetto delle politiche della privacy.

Garantire la riservatezza degli utenti è un valore per la strategia aziendale. A Volunia sanno bene che da questo dipende il destino del loro progetto. «Non raccoglieremo i dati delle navigazioni, né faremo dossier per profilare gli utenti - assicura Pireddu -. L'impegno è formale, rientra nella strategia aziendale: per tutta la fase di sviluppo abbiamo cercato di metterci nei panni di chi avrebbe usato il motore, per tutelarne la privacy». Il modello di business è tradizionale: i ricavi verranno dalle inserzioni pubblicitarie, che saranno introdotte in una seconda fase.

Nel frattempo, Volunia ha blindato il progetto con un brevetto registrato negli Usa - ma che protegge l'invenzione in tutto il mondo - avvalendosi di uno studio legale di Chicago. Così, se il motore tutto italiano piacerà a Google o Facebook i due colossi dovranno farsi vivi.

E se volessero acquisire Volunia? «Noi ascolteremo tutte le proposte», risponde senza ipocrisia Pireddu, che però precisa: «Oggi quello che ci interessa è ascoltare gli utenti e capire se il progetto piace e dove può essere migliorato». Sul tema acquisizione Marchiori reagisce da ricercatore: ma lo fa a modo suo. «Abbiamo fatto Volunia per migliorare la vita della gente. Se arriva qualcuno che può farlo ancora più bello, garantendo la privacy degli utenti, che male c'è...».

Quando faccio notare a Marchiori che è già successo, una volta, e che la storia potrebbe ripetersi, lui sorride, mi guarda negli occhi e chiede: «Come potrei non esserne felice?».

Shopping24

Dai nostri archivi

301 Moved Permanently

Moved Permanently

The document has moved here.