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Questo articolo è stato pubblicato il 05 febbraio 2012 alle ore 14:34.

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Massimo MarchioriMassimo Marchiori

«Ho avuto un'idea che poteva migliorare la vita delle persone. Google l'ha presa, ne ha fatto un progetto industriale e l'ha portata nei computer di tutto il mondo. Milioni di persone oggi possono usarla, gratuitamente. Come potrei essere arrabbiato con Google? O infelice?».

Sono passati 15 anni da quando Massimo Marchiori - il quarantunenne matematico padovano autore dell'algoritmo che fa girare il mondo - presentò a Santa Clara, durante la sesta conferenza del World Wide Web, il motore di ricerca battezzato Hyper Search. Oggi per lui è un giorno speciale. Dall'Università di Padova, in diretta streaming mondiale, presenta Volunia, il motore di ricerca di terza generazione interamente sviluppato in Italia. Nòva24 ha provato in anteprima il nuovo motore di ricerca, e in queste pagine racconta come l'idea di Marchiori potrebbe cambiare l'esperienza della ricerca online. Fin da subito, aprendo Volunia, si percepisce la possibilità di vivere il web in un modo nuovo. Lanciando una ricerca con Volunia non si accede solo alle informazioni contenute in una pagina internet: si possono anche vedere e raggiungere le persone che in quel momento stanno guardando la pagina.

O che sono già passate in quell'angolo di web. Strumenti e funzioni rimescolano vecchie e nuove pratiche, per inseguire l'intuizione che ha guidato il lavoro del team di sviluppo: un gruppo di studenti o ex-studenti del matematico di Padova. Intuizione che Marchiori riassume così: «Il web è un posto vivo: ci sono le informazioni, ma anche le persone. La dimensione sociale, già presente, deve solo emergere». Non all'interno di community chiuse, ma nel gesto quotidiano della navigazione online. E il motore nato a Padova dimostra che è possibile.

Volunia è il frutto dell'omonima start up fondata nel 2008 da Massimo Marchiori e Mariano Pireddu, imprenditore sardo delle Tlc con alle spalle avventure imprenditoriali nell'est europa: tra le altre, Pireddu è stato amministratore delegato dell'internet provider Czech On Line, di proprietà del fondatore di Tiscali Renato Soru: fu la versione ceca di Video On Line, uno dei primi internet service provider italiani, lanciato nel 1993 dall'editore sardo Niki Grauso. Un progetto visionario, che attirò anche l'attenzione di Nicholas Negroponte, direttore del MediaLab al Mit di Boston.

Quattro anni fa il matematico di Padova e l'imprenditore di Oristano si sono incontrati a Venezia, in una pizzeria, e hanno iniziato a discutere di come si sarebbe potuta innovare l'esperienza della ricerca online, che «non è mai cambiata dalla nascita del web». Marchiori aveva un'idea. Pireddu la disponibilità a investire capitale privato (fino a oggi, 2 milioni di euro). L'avventura, tutta italiana, poteva cominciare.

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