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Questo articolo è stato pubblicato il 04 luglio 2012 alle ore 09:20.

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Tempi praticamente scaduti. Ma non si sblocca il varo dei due decreti che ridisegnano gli incentivi per le energie rinnovabili. Sul quinto conto energia per il fotovoltaico «è ancora aperta la discussione con il ministero dello Sviluppo economico» fa sapere il ministro dell'Ambiente Corrado Clini. In realtà le polemiche tengono banco anche tra ministeri e associazioni del settore, oltre che con le regioni. Non solo sul fotovoltaico ma anche sul secondo decreto annunciato, quello sugli aiuti alle altre energie rinnovabili (dall'eolico al geotermico e alle biomasse).

I ritardi «stanno generando - avverte Alessandro Cremonesi, Presidente del Comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche Italiane) – gli stessi effetti di panico nel mercato già conosciuti non più di un anno fa» in occasione del tormentato varo del quarto conto energia. Che è comunque destinato a chiudere i battenti in pochi giorni. Si sta infatti rapidamente esaurendo il plafond di 6 miliardi di spesa fissato per gli incentivi in vigore. Ieri il contatore allestito sul sito del Gestore dei sistemi energetici (www.gse.it) segnava 5,88 miliardi, con una crescita di circa 10 milioni al giorno. Appare dunque inderogabile la data del primo settembre prossimo per il passaggio obbligato al nuovo sistema.

Ma sulle nuove regole la partita non si chiude. Si litiga sulle soglie di esenzione ai registri obbligatori a graduatoria per gli impiente da incentivare e sulla spesa massima dei sussidi. Ma è polemica anche sul premio aggiuntivo da dedicare ai dispositivi (pannelli, componentistica, apparati di supporto) costruiti nella Ue. L'ultima bozza di provvedimento prevede infatti un premio calante di 20 euro a megawat nel primo anno che scendono a 10 e poi a 5 euro nel 2014 e nel 2015.
Rifacimenti in corso d'opera anche per il secondo decreto, quello sulle altre fonti rinnovabili elettriche, con un'elevazione del tetto da 5,5 a 5,8 miliardi di euro per il costo cumulato degli incentivi, contro la richiesta "inderogabile" delle regioni di 6 miliardi di euro. (F.Re.)

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