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Questo articolo è stato pubblicato il 14 dicembre 2012 alle ore 16:49.

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Una serie di macchinari costruiti nei pressi di Massa (e in parte in Francia) da parte di una multinazionale americana, per soddisfare una commessa da realizzare dall'altra parte del pianeta, in Australia: la filiera industriale dell'energia è sempre più complessa e ramificata, in una parola, globale, come testimonia il progetto Gorgon. Si tratta di un'iniziativa che ha l'obiettivo di sviluppare i giacimenti di gas denominati per l'appunto Gorgon, situati tra 130 km e 200 km al largo della costa nord-occidentale dell'Australia, nella riserva naturale di Barrow Island.

La parte industriale e tecnologica del progetto è stata assegnata dalla compagnia petrolifera Chevron (che sfrutterà le scoperte di gas) a General electric Oil & Gas, per un valore di circa 1,1 miliardi di dollari in macchinari e oltre 600 milioni di dollari in servizi di manutenzione. In tempi in cui le attività industriali sono spesso delocalizzate nei Paesi emergenti, il cantiere Ge di Avenza, inaugurato nel settembre 2011, è il fulcro delle attività di assemblaggio dei "moduli" destinati a Barrow Island.

Il modulo è una configurazione ottimizzata di macchinari e componenti ausiliari per la compressione gas o per la generazione di energia elettrica, pensato per minimizzare i rischi durante la fase di istallazione e ridurre i tempi del ciclo produttivo. La fame di risorse energetiche, infatti, spinge gli operatori a progetti sempre più difficili da realizzare, in zone remote, con vincoli ambientali sempre più stringenti e in condizioni climatiche estreme.

Una delle attività fondamentali diventa dunque quella di limitare le attività da svolgere sul posto, a maggior ragione nel caso del progetto Gorgon, che prevede estrazioni in un'area protetta. Il cantiere di Avenza, denominato "Ge Module Construction Yard", un'area industriale di superficie pari a circa 80.000 metri quadrati, è stato scelto anche per la sua vicinanza al Porto di Carrara, che rende più semplice l'accesso ai mercati internazionali. Il primo modulo assemblato nello stabilimento toscano è partito lo scorso ottobre e ha impiegato circa un mese per percorrere i 20.000 chilometri che separano l'Italia dall'Australia, passando per il Capo di Buona Speranza.

Oltre a questa tecnologia, nel sito di Avenza sono stati realizzati i compressori necessari al funzionamento di 6 turbine a gas che saranno utilizzate a Gorgon e, soprattutto, sei treni di compressione per il progetto pionieristico di sequestro di anidride carbonica (Carbon capture storage, Ccs) di Gorgon, uno dei più grandi al mondo.

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