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Questo articolo è stato pubblicato il 25 giugno 2010 alle ore 14:38.
La disfatta dell'Italia è in prima pagina perfino sui giornali Usa, che il calcio lo hanno scoperto da poco. È così quando crolla un mito. Un mito che mostra i segni dell'età come i calciatori italiani? «L'Italia era il vecchio d'Europa», titola il New York Times. «Era dai tempi di Pompei che l'Italia non cadeva così in basso», esordisce il Nyt, sottolineando che la performance italiana sapeva di abdicazione.
L'allenatore Marcello Lippi si è affidato alla «vecchissima guardia del 2006» e a chiunque lo mettesse in discussione diceva che quelli sono i migliori giocatori che l'Italia possiede. Il capitano Fabio Cannavaro «sapeva col cervello dove doveva essere, ma le gambe non ce lo portavano alla velocità giusta». Se è vero che non ci sono bravi calciatori più giovani, l'Italia deve mettere su «un nuovo asilo del calcio» da cui cominciare a «resuscitare uno sport che ha giocato così bene in passato».
L'International Herald Tribune, l'edizione globale del New York Times, con profusione di foto sul suo sito web, paragona l'Italia a un'automobile in una mattina fredda, «sembrava sempre di avere bisogno di più tempo per far girare il motore». Era già successo, ma questa volta «non c'era nessun alternatore o acceleratore per dare velocità ed energia, nessun volante per guidarla». Alla fine, è stato «forse perfino un atto di clemenza» che questa squadra «arrugginita» sia stata spazzata via dai Mondiali. Lippi si è preso la colpa di tutto quello che è andato storto. Molti – spiega il quotidiano - hanno criticato il fatto che si sia affidato a giocatori più vecchi, come Cannavaro e Gennaro Gattuso, che «hanno mostrato entrambi i loro anni» contro la Slovacchia.
Dietro un neutro «arrivederci», il Wall Street Journal fa un titolo caustico: «Da campioni di coppa ad azzurri farsa». Per l'Italia in Sudafrica il calcio, scrive il Wsj, è diventato un'opera tragica. Gli italiani sono arrivati «come se le semifinali fossero un loro diritto divino». Era un gruppo di italiani che non si faceva amare, che ha giocato «senza la gioia e la spavalderia» delle squadre di Paolo Rossi e Roberto Baggio che hanno fatto diventare la maglia azzurra «un'icona» in tutto il mondo. Il Wsj paragona la squadra italiana di questi Mondiali agli Yankee del 2007, «veterani invecchiati» cui Lippi è rimasto fedele anche se i fan spingevano per sangue nuovo. Di qui la delusione dei tifosi: «No amore for Blah-zzurri in Rome»,
La Cnn descrive i fan «disgustati» per la sconfitta. «Gli italiani si sono fatti avanti troppo tardi», titola il San Francisco Chronicle, mentre il Washington Post almeno apprezza il fatto che «l'Italia accetta le critiche».