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Questo articolo è stato pubblicato il 28 giugno 2010 alle ore 08:20.
Gli inglesi, quando parlano del calcio italiano, delle nostre polemiche e delle nostre dietrologie, si vantano del fatto di arrivare in campo senza neanche aver consultato il tabulato delle designazioni arbitrali. Ma c'è da scommettere che questa eliminazione mondiale (4-1 per mano dei tedeschi, rivali di sempre) alimenterà una nuova ondata di indignazione nei confronti di chi insiste nel non introdurre un supporto tecnologico per aiutare i direttori di gara.
Il regolarissimo gol di Lampard, in un momento particolare, sul 2-1 per i tedeschi, avrebbe certamente cambiato la partita, o quantomeno avrebbe cambiato l'inerzia della partita. Detto questo, la Germania non ha vinto, ha stravinto. Sul piano tecnico, tattico, agonistico. I motivi di rimpianto per la disfatta inglese sono ben altri: dagli infortuni pesanti come quelli di Rio Ferdinand e di Beckham, alla pessima forma di Rooney, da un centrocampo solo sulla carta affidabilissimo con Gerrard e Lampard, a una difesa irrisa con regolarità. La squadra di Capello regge un solo tempo. E lo fa nonostante il doppio vantaggio tedesco: un gol di rapina di Klose che raccoglie direttamente un lungo rinvio di Neuer , e il 2-0 di Podolski , magistralmente servito da Muller , che fa centro sul secondo palo.
Sotto di due gol gli uomini di Capello lottano come leoni e sfiorano la rimonta, prima con il gol di Upson, poi con la beffa del gol annullato un minuto dopo, un gran tiro di Lampard che colpisce la traversa e rimbalza un metro dentro alla porta che l'arbitro non convalida. E' l'inizio della fine. La Germania dilaga. L'Inghilterra va in bambola e James continua la tradizione dei portieri fantoccio con una figuraccia sul 3-1 di Muller, che poi completa l'opera con il definitivo 4-1. Per i tedeschi è la famosa vendetta da gustare fredda, quasi mezzo secolo dopo il gol fantasma che nel 1966, contro la Germania in finale, laureò gli inglesi campioni. Per Fabio Capello, abituato a vincere ovunque, una macchia indelebile e un futuro incerto.
Dunque sarà Germania contro Argentina. Appuntamento il 3 luglio a Città del Capo. La formazione di Maradona supera il Messico per 3-1. Tutt'altra gara, con un Messico chiaramente meno forte ma mai rassegnato, e anche in questo caso falsata da una direzione di gara non altezza. E' la terna italiana guidata da Rosetti a rimediare una clamorosa figuraccia, convalidando all'Argentina un gol in netto fuorigioco. Era partito davvero bene il Messico, con una traversa colpita al 9' da Salcido, e con una conclusione pericolosa di Guardado che ha fatto tremare Messi e compagni. Ma i valori vengono presto a galla e quando al 26' Messi mette Tevez davanti alla porta sguarnita, l'attaccante è abbondantemente oltre la linea dei difensori. Il guardalinee Ayroldi non sbandiera, Rosetti lo consulta e convalida proprio mentre il tabellone dello stadio ripropone l'azione quasi beffardamente.