Mondiali di calcio Sudafrica 2010

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La Germania travolge l'Argentina 4 a 0. Le pagelle ...e per Maradona voto 5

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Questo articolo è stato pubblicato il 03 luglio 2010 alle ore 20:08.

La Germania travolge 4 a 0 l'Argentina di Maradona e va in semifinale dei mondiali di calcio del Sudafrica. Leggi la cronaca e di seguito le pagelle della partita.

Argentina
Romero 5

Non poteva essere certo lui a difendere una trincea che si è disintegrata a metà del secondo tempo. Non ha grandi responsabilità sui gol, essendo che i giocatori tedeschi sono entrati con la palla in porta in tre reti su quattro, suprema umiliazione per ciò che un tempo si chiamava l'estremo difensore. In altri incontri ha dimostrato incertezze che non depongono a suo favore.

Otamendi 4
Sempre in ritardo, sempre fuori posizione. Perde una brutta palla in avvio che costa la prima rete, poi si fa ammonire. I compagni della linea difensiva non lo aiutano. Dal 70° del secondo tempo

Pastore (s.v.)
Povero ragazzo, lui ci ha messo tanta buona volontà, ma che poteva fare a quel punto?

Demichelis 5
Anche lui come i compagni di reparto alza bandiera bianca quando i giovani di herr Low imperversano. Ma anche prima non è che avesse fatto molto, pasticciando oltre il lecito. Lenti anche gli avvi di manovra, non aiutato dai compagni che mai si propongono.

Burdisso 5
All'inizio pare l'unico a reggere le sorti dell'incerta difesa, né gli si possono attribuire responsabilità specifiche. Poi crolla e tiene in gioco gli attaccanti avversari nel finale da incubo. Una sommessa osservazione.:Burdisso non è Samuel, è piuttosto uomo di fascia. O il centrale dell'Inter non era in grado di entrare in campo o, ipotesi più probabile, è stato commesso un errore da Maradona.

Heinze 5
Dopo il primo gol pare l'unico in grado di avventurarsi sulla fascia di competenza. Anche l'avvio del secondo tempo illude. Poi il crollo generale e il suo, con un aggravante: un nervosismo comprensibile, ma che ha pregiudicato anche il poco di buono realizzato.

Rodriguez 5
E' di solito un tipo ordinato che sa essere buon comprimario se i compagni producono idee. Non è il caso della partita in oggetto e Maxi mette a nudo i suoi limiti tecnici.

Mascherano 6
Ammirevole, il migliore dei sudamericani. E' l'ultimo ad arrendersi. Raddoppia su ogni avversario dando l'anima. Predica tuttavia nel nulla e così è fatale che spesso entri ai limiti e oltre il regolamento. Ora ci è chiaro perché Benitez lo voglia a tutti i costi anche nell'Inter. Salvarsi in un simile naufragio è segno di grande carattere

Di Maria 5 1/2
Scatti, spunti, tanti tentativi falliti anche per l'efficace raddoppio degli avversari. Dal suo piede uno dei rari tiri che impensieriscono Neuer. Un altro combattente nella sera più triste per l'Argentina. Dal 76° Aguero (s.v.)

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Messi 5
D'accordo, è l'unico ad avere iniziative, torna a centrocampo, prende palla e cerca di far fuori mezza difesa visto che dai compagni ottiene poco aiuto. A una manciata di minuti dalla fine scaglia una palla verso la porta con rabbia e senza nemmeno guardare. Segno di frustrazione e di un'impotenza giunta al culmine. Esce di scena anche lui come le altre stelle di questo mondiale, da Ronaldo a Rooney, senza lasciare traccia, dopo una stagione esaltante. Le stelle di oggi brillano semmai più nel cuore dell'Europa, a partire dalla nuova Germania che esalta le sue mille etnìe.

Higuain 4
Non pervenuto. L'istantanea della sua infelice giornata è nell'unica palla giocabile che gli arriva per un facile contropiede a un quarto d'ora dall'inizio del secondo tempo. Errore clamoroso e ripartenza tedesca. Non vede i compagni e i compagni non vedono lui.

Tevez 5
Forse meriterebbe qualcosa di più per il suo continuo dinamismo, la sua smania, ma tanto movimento è pari solo alla confusione che genera, oltre alla tendenza a cercare la rissa a ogni costo e a non togliere il piede quando necessario.

Maradona 5
Non ha nemmeno il tempo né la voglia di mettere in scena il consueto teatro fatto di preghiere e abbracci. Gli restano solo i baci consolatori, che peraltro gli fanno onore, per i suoi giocatori in lacrime al termine. Dalla panchina accanto e da un collega che ha militato nei momenti migliori nella seconda divisione tedesca, viene una dura, durissima lezione. Alla prova della maturità da allenatore, el pibe ha fallito, senza se e senza ma. Ora riprenderanno i cori di quanti ritengono che l'immenso giocatore sia un allenatore di metallo poco nobile. Parere legittimo, rafforzato da alcuni evidenti errori nella partita di oggi, soprattutto per difesa e centrocampo. Concediamo un attenuante all'uomo che lascia il Sudafrica con le braccia conserte sul vestito della festa e sul volto lo stupore di chi ancora non crede a quanto accaduto: ha incontrato non un gruppo di panzer, ma una fanteria leggera, agile e piena di grandi talenti. Che colpa ne ha lui se i tedeschi si sono messi a usare la fantasia?


Germania

Neuer 7
Il buon voto nasce da un apprezzamento per l'attenzione mostrata sui rari e mai pericolosi tiri degli avanti argentini che per gli effettivi interventi. Un paio d'uscite in mischia testimoniano di una sicurezza che depone bene per il futuro. A differenza del collega avversario davanti a lui c'erano dei giganti

Lahm 8
L'atto della sua memorabile partita si apre con un perfetto intervento difensivo e lancio millimetrico per Ozil. Copre la fascia di competenza e domina seminando panico a ogni incursione. Grande sul raddoppio tedesco. Completa il quadro uno stato di forma eccellente

Mertesacker 7
Superbo metronomo d'area, tempestivo di piede, imbattibile di testa. Ricordiamo decine di chiusure decisive quando pareva che le triangolazioni argentine potessero aprire una breccia.

Friedrich 71/2
Mezzo voto in più del collega per via del gol che lo fa impazzire di gioia e per via di un campionato sin qui giocato su livelli d'assoluta eccellenza. C'è il suo zampino, eccome, nella cavalcata trionfale di questa Germania spettacolo.

Boateng 7
Molto attivo e sempre attento alla fascia di sua competenza. Non sarà dirompente come il collega Lahm dall'altro lato del campo, ma anche lui recita la sua parte con grande profitto. Esce al 72° per un leggero infortunio sostituito da Jansen (s.v.)

Khedira 7
Attivo collaboratore dell'onnipresente Schweinsteiger è assai abile a farsi trovare smarcato e trovare i corridoi giusti. Al 78° esce e lascia il posto a Kroos (s.v.)

Schweinsteiger 9
Una traduzione dal tedesco alla Trap fa del suo nome uno scalatore di maiali. L'osceno gioco verbale apre tuttavia uno squarcio sul carattere e la personalità di questo straordinario giocatore, tanto versatile da saper fare il rifinitore e insieme il lavoro "sporco" e di sacrificio. Un momento prima è davanti alla difesa a intercettare il pallone; poco dopo lo trovi a centrocampo a costruire e un attimo successivo ti imbatti in lui alle soglie dell'area avversaria a dettare il passaggio o pronto al tiro. I puristi dicono che quando il gioco si elegante e le difese si chiudono va in difficoltà per via di piedi rudi. Ad avercene da noi. Un giocatore immenso, è la chioccia ideale di questa covata che pare un romanzo di Dumas, tutti per uno uno per tutti. Un faro per i compagni nel momento relativamente più critico a inizio ripresa, da lui parte il dettato per una goleada che resterà per sempre nella memoria calcistica dei tedeschi. A prescindere dall'esito del mondiale.

Muller 8 1/2
Pronti via e subito in gol toccando di testa quanto basta una bella punizione del compagno Schweinsteiger. Subito appresso un lancio illuminante per Klose che fallisce il raddoppio. La grande rivelazione dei mondiali è questo giovanotto assurto alla celebrità mondiale traendo buona sorte dal lavoro senza clamori del calcio tedesco. Grande mobilità, senso innato del gol, buoni piedi. La prossima partita non ci sarà per via di uno sciocco tocco di mano ai limiti della sua area. Adesso il giovanotto non può più nascondersi. Il bello e difficile incominciano ora. Dall'85 Trochowski (s.v.)

Ozil 7 1/2
Del gruppo Deutsche Fruhling, ovvero primavera tedesca è quello che rende meno (si fa per dire). Un paio di contropiedi che parrebbero ispirati per il suo piede delicato vengono gettati al vento nel primo tempo. Ma il voto d'eccellenza se lo guadagna con un secondo tempo fatto di enorme lavoro, con decine di palloni recuperati e gestiti in attesa della risalita dei compagni. Il paragone con Messi è esagerato, ma che bel giocatore! Un altro grande investimento della giovane Germania.

Podolski 71/2
In una simile orchestra, che onora il talento tedesco per la musica comunque espressa, ritornano le armonie di un giocatore che pareva essersi perso. Sempre pronto al dialogo, sempre efficace nell'interdizione. In una parola: indispensabile.

Klose 8
Con le due reti segnate raggiunge a quota 14 nell'olimpo del mondiale il grande Gerdt Muller. Incomincia sbagliando il raddoppio all'inizio partita, da una posizione assai propizia. Come se nulla fosse accaduto, gioca di sponda tenendo sempre in angoscia l'incerta retroguardia sudamericana. A metà del secondo tempo, quando inizia il banchetto teutonico, lui c'è e proprio non può fare a meno di spingere in rete le due confezioni regalo dei suoi compagni di squadra. Klose, ovvero il senso innato del gol.

Low 8
Il più snob degli allenatori del mondiale con quel golfino azzurro di cashmere sotto la giacca che fa tanto trendy è nel suo lavoro un maniacale costruttore di particolari. E si vede. Disegna una squadra sempre corta, sempre compatta, i giocatori avanzano in gruppo, a stretto contatto gli uni con gli altri. Di rado si vedono smagliature e quando ciò accade (una decina di minuti nel secondo tempo) Joachim s'infuria e li mette in riga. Riprende così il gioco delle gabbie che in realtà consente la costante superiorità numerica e l'apertura del gioco. Complimenti, mister Low, lei ha trovato i ragazzi giusti, ma ha saputo metterli al posto giusto. Nessuna prima donna, ma molti eccellenti interpreti per questa meravigliosa sonata tedesca.

Nirmatov 7(Uzbekistan)
E bravo l'arbitro uzbeco, perché la partita inizia con qualche nervosismo di troppo, soprattutto da parte argentina. Lascia giocare senza esagerare nei fischi e interviene quando necessario. Poi il risultato agisce da analgesico e tutto fila liscio sino alla fine e oltre.

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