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Questo articolo è stato pubblicato il 07 novembre 2012 alle ore 03:08.
L'ultima modifica è del 07 novembre 2012 alle ore 03:10.

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12.20 Obama a quota 25 Stati contro i 24 di Romney. Barack Obama a quota 25 Stati più il distretto federale di Washington D.C contro i 24 conquistati da Mitt Romney. È il quadro della sdifa per le presidenziali in attesa di conoscere il risultato definitivo della Florida. Obama ha superato nettamenete il tetto di 270 Grandi elettori necessari per arrivare alla presidenza e ne ha già al suo attivo 303 rispetto ai 206 di Romney.
Solo due Stati hanno cambiato di colore rispetto al 2008: il North Carolina (15, passato da Obama a Romney) e l'Indiana (11, anche quello sfuggito a Obama). Rimane ancora da assegnare la Florida, che attribuisce 29 grandi elettori e che nel 2008 fu vinta dal democratico. Nel Sunshine State, alle 3 di mattina ora locale, Obama guidava il conteggio di appena 42.800 voti (comunque più di quello 0,5% di margine che imporrebbe il riconteggio delle schede), ma il conteggio é stato sospeso a causa dei ritardi nella contea di Miami Dade. Oltre alla capitale, il presidente ha ottenuto un'impressionante serie di vittorie negli Stati in bilico: in quello cruciale dell'Ohio (18) e in quelli fortemente a rischio di Virginia (13;dove quattro anni fa era stato il primo democratico a vincere dal 1964 e che stavolta sembrava in forse), Nevada (6), Iowa (6), New Hampshire (4), Colorado (9) e Wisconsin (10; lo Stato del vice di Romney, Paul Ryan). Quasi un en-plein degli Stati a rischio (tranne il North Carolina).

11.00 A Obama 303 grandi elettori. Mentre lo spoglio continua in molti stati Usa, sulla base delle proiezioni - ormai virtualmente identiche ai risultati finali - a Barack Obama sono andati 303 grandi elettori, mentre Mitt Romney 206. A questo conteggio manca la Florida, dove, con il 97% delle schede scrutinate, i due sono ancora divisi da circa 46mila voti, con Obama in vantaggio. La Florida vale 29 grandi elettori: se Obama vincerà, arriverà a quota 332. Al presidente rieletto va il 50% dei voti popolari, contro il 48 dello sfidante.

10.01 Mosca: pronti a continuare a collaborare con Obama. La Federazione russa è completamente aperta alla cooperazione con l'amministrazione statunitense democratica del presidente Obama confermato per un secondo mandato. Lo ha detto il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov in un'intervista a «Moskovskie novosti». «Naturalmente, continueremo a lavorare con questa amministrazione. Siamo pronti (a fare ciò) sulla base dell'uguaglianza, del mutuo vantaggio, del rispetto reciproco ... per andare tanto lontano, quanto sarà pronta ad andare lontano l'amministrazione americana».

9.58 Hollande: scelta per un'America aperta e solidale. Il presidente francese, Francois Hollande, ha indirizzato le sue «più calorose felicitazioni» al presidente americano rieletto Barak Obama. «Una scelta chiara - scrive Hollande - in favore di un'America aperta, solidale, pienamente impegnata sulla scena internazionale e cosciente delle sfide del pianeta: la pace, l'economia e l'ambiente» in un «momento importante per gli Stati Uniti ma anche per il mondo».

9.30 Angela Merkel: continua la collaborazione anticrisi. La cancelliera tedesca Angela Merkel si è felicitata per la rielezione di Barack Obama, sottolineando la collaborazione Usa-Germania. «Ho apprezzato particolarmente le nostre numerose discussioni, in particolare quelle su come superare la la crisi economica e finanziaria mondiale», afferma in un comunicato. La cancelliera ha invitato con l'occasione Obama in Germania, augurandogli «forza» e «successo» per il suo secondo mandato. «Sarebbe per me una gioia averla di nuovo ospite in Germania e poterla salutare», ha affermato Merkel.

9.22 Romney e Ryan sconfitti negli Stati d'origine. Mitt Romney e Paul Ryan sono i primi esponenti di un ticket presidenziale ad essere battuti dopo 40 anni nei due rispettivi stati d'origine. Infatti, il Massachusetts - di cui Romney è stato governatore dal 2003 al 2007 e dove ha la residenza di famiglia - ha dato i suoi 11 voti elettorali a Obama, che ha trionfato con il 61% dei voti. Quanto al Wisconsin, che il vice di Romney Paul Ryan rappresenta al congresso di Washington dal 1999, ha confermato il suo appoggio ai democratici, con il 52 per cento dei consensi. Nel 1972 il ticket democratico George McGovern e Sargent Shriver persero nettamente a casa loro (South Dakota e Maryland) in un'elezione che vide la trionfale riconferma di Richard Nixon (che trionfò in tutti gli stati tranne uno).

9.19 Il ministro degli esteri Terzi: America più forte. La rielezione di Barack Obama alla Casa Bianca ha «un significato straordinario, storico»: lo ha detto il ministro degli Esteri Giulio Terzi, ospite di Agorà. «L'America è più forte e rappresenta un'ulteriore grande opportunità per l'Europa e l'Italia», ha aggiunto il titolare della Farnesina. Inoltre «la possibilità di continuare a dialogare e cooperare nella gestione finanziaria, nella stabilità dei mercati, nell'integrazione Ue e soprattutto nel rafforzamento dell'euro sono punti fermi dell'amministrazione Usa che vanno a tutto vantaggio del nostro paese».

9.11 La Florida sospende lo spoglio per la notte. Bisognerà attendere ancora parecchie ore per i risultati definitivi delle presidenziali americane in Florida, dove il testa a testa tra Barack Obama e Mitt Romney è serratissimo. La commissione elettorale ha infatti annunciato la sospensione dello spoglio per la notte e, secondo il Miami Herald Tribune, l'esito della gara sarà chiaro solo in giornata, probabilmente nel primo pomeriggio per l'Europa. Con il 98% circa delle schede conteggiate, Obama è in testa di un soffio con il 49,85% dei voti, contro il 49,29% di Romney, si legge sul sito ufficiale delle presidenziali in Florida, lo stato che nel 2000 fu decisivo per la sfida all'ultimo voto tra il democratico Al Gore e George W. Bush. Il candidato repubblicano fu dichiarato vincitore settimane dopo il voto e dopo un teso ricomputo delle schede, in una disputa risolta alla fine solo con una decisione della Corte suprema, che assegnò la Casa Bianca a Bush.

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