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Questo articolo è stato pubblicato il 13 aprile 2012 alle ore 12:49.

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Rinnovabili a corsie preferenziali (Imagoeconomica)Rinnovabili a corsie preferenziali (Imagoeconomica)

Le limature dei tecnici dello Sviluppo e di quelli dell'Ambiente sui due schemi di decreti attuativi delle fonti verdi, varati mercoledì, sono proseguite anche ieri. Un ulteriore momento di confronto tra i due dicasteri per affinare alcuni aspetti di carattere giuridico in vista del rush finale del pacchetto che taglierà il traguardo nel giro di un mese. «Le rinnovabili sono uno dei pilastri del futuro energetico», ha ribadito ieri il ministro Corrado Passera.
Rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi, lo schema approntato dal Mse, di concerto con Ambiente e Politiche Agricole, per le rinnovabili diverse dal solare si è arricchito della corsia preferenziale per gli impianti idroelettrici e geotermoelettrici. Che saranno sottoposti al meccanismo delle aste solo se al di sopra della soglia dei 20 MW (e non i 5 MW stabiliti per tutti gli altri). Sotto questo limite è previsto l'accesso diretto alle tariffe incentivanti. Nell'ultima versione del decreto ministeriale, poi, è stata modificato anche il range fissato per l'iscrizione ai registri: sopra i 50 kW e non 20 come ventilato in un primo momento. Passando, invece, al quinto conto energia è stata rivista la parte relativa al registro degli impianti per l'ammissione a tariffa, con un lavoro di limatura sui criteri di priorità ed è stata modificata anche la soglia (fino a 10 kW e non più 3) prevista per gli impianti con caratteristiche innovative che accedono liberamente agli incentivi.

Dopo gli ultimi interventi i due schemi dei decreti attuativi sono stati quindi trasmessi alla Conferenza Stato-Regioni e all'Autorità per l'energia, chiamata a esprimere un parere solo sul riassetto delle fonti non fotovoltaiche. «Nel merito non possiamo dare un parere di dettaglio - ha spiegato il presidente dell'Autorità per l'energia, Guido Bortoni -. Nel metodo, invece, possiamo esprimere apprezzamento perché i decreti sembrano essere adottati all'interno di un quadro strategico». Negativo, invece, il giudizio formulato dall'ex sottosegretario allo Sviluppo, Stefano Saglia. «Dalle anticipazioni di stampa sui decreti si evince un appesantimento burocratico che probabilmente non farà centrare gli obiettivi europei».
E, mentre i consumatori sollecitano il Governo a «imporre uno stop alla crescita indiscriminata della spesa» in bolletta, si registrano le prese di posizione delle imprese. Secondo Agostino Conte, vice presidente del Comitato energia di Confindustria, a causa delle priorità di prelievo garantite alle rinnovabili, «il mercato elettrico praticamente non esiste più: funziona solo dalle 22 all'1 di notte e per gli energivori la situazione è drammatica». Per Paolo Culicchi, presidente di Gas Intensive, «la direzione imboccata è quella giusta anche se ci aspettavamo qualcosa di più. Siamo a favore delle rinnovabili ma anche dell'equità fiscale per famiglie e industrie».

Dal mondo del fotovoltaico arriva invece più di qualche critica alle scelte del Governo. «Con il decreto firmato ieri (mercoledì, ndr) - ha sottolineato Valerio Natalizia, presidente di Gifi-Anie - l'esecutivo ha posto le basi per il rapido dissolvimento della filiera nazionale. Rischiamo una batosta fortissima che renderà difficile la nostra vita di impresa». Sulla stessa linea anche Alessandro Cremonesi, presidente del Comitato Ifi (Industrie fotovoltaiche italiane), per il quale «l'obbligatorietà di iscrizione al registro per gli impianti sopra i 12 kW accresce burocrazia e costi alle imprese». Al posto dei registri, è la proposta di Paolo Rocco Viscontini, numero uno di Enerpoint, che opera nel settore, si potrebbe puntare «sull'adozione di tariffe le cui riduzioni siano collegate alla velocità di raggiungimento di determinati livelli di potenza installata».

I NUMERI CHIAVE

3 miliardi - Gli incentivi
L'incremento degli aiuti garantiti alle fonti rinnovabili

10 chilowatt - La potenza
La dimensione degli impianti solari innovativi senza limiti per i sussidi

6,4% - Il contributo
L'apporto alla richiesta elettrica dell'energia prodotta con il solare

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