Tecnologie EnergiaNel 2014 la piovosa Gran Bretagna sarà la regina del solare europeo
Nel 2014 la piovosa Gran Bretagna sarà la regina del solare europeo
di Gianluigi Torchiani | 2 MAGGIO 2014
Qual è il Paese europeo più grigio e piovoso? La grande maggioranza delle persone indicherebbe senza dubbio la Gran Bretagna, il cui clima uggioso è stato immortalato nella memoria collettiva da numerosissimi film e romanzi. Al contrario, l'Italia, per antonomasia, è ritenuto il Paese del Sole. Eppure, nel 2014 il solare fotovoltaico avrà una diffusione di gran lunga maggiore proprio nel Regno Unito che, anzi, è destinato a diventare il principale mercato europeo.
È quanto evidenzia l'ultima analisi di NPD Solarbuzz, secondo cui già nei primi 3 mesi del 2014 sono stati completati oltremanica ben 1,1 GW di solare. Ma non tanto per un boom dei pannelli nelle villette inglesi. La crescita, infatti, è in buona parte determinata dalla rapida diffusione dei grandi impianti fotovoltaici montati a terra, a loro volta favoriti da un sistema di incentivazione appetibile. Entro questo mese, dunque, più di 325 parchi solari fotovoltaici saranno ormai in funzione nel Regno Unito, con più di 60 siti di dimensioni "monstre", ossia con una capacità installata di oltre 10 MW.
Un patrimonio non solo energetico ma anche economico, valutato ben 4,2 miliardi di dollari, oggetto tra l'altro di numerosi scambi e acquisizioni. Ma la corsa, almeno per il momento, non sembra finire, tanto che ben 444 grandi parchi fotovoltaici si trovano attualmente in diverse fasi di progettazione nel Paese. Tra questi 124 sono già stati autorizzati e si presume, saranno completati in buona parte prima del previsto calo del livello di sostegno statale, che dovrebbe scattare nell'aprile 2015. Il sistema di incentivazione (Renewable obbligation Certificate, un sistema simile ai nostri Certificati verdi di durata ventennale), che dovrebbe comunque restare in vigore sino al marzo del 2017, spiega dunque – come peraltro accaduto negli anni scorsi in Italia - il successo del solare in Gran Bretagna nonostante le condizioni meteo non ideali, anche se va detto che il livello di irraggiamento nel Sud dell'isola non differisce particolarmente da quello del Nord Italia.
Il Governo di Londra, infatti, non bada a spese pur di decarbonizzare la generazione energetica britannica e vuole affiancare all'eolico (di cui è uno dei leader a livello globale, in particolare nell'ambito offshore) anche una robusta quantità di fotovoltaico, grazie al raggiungimento del target di circa 20 GW di impianti entro il 2020. La tabella di marcia appare più che rispettata, tanto che quest'anno la Gran Bretagna dovrebbe dunque conquistare la leadership nel Vecchio Continente per quanto riguarda i nuovi impianti installati: la previsione di Solarbuzz è di circa 2,88 GW, che permetteranno uno storico sorpasso sulla Germania, tradizionale numero uno del fotovoltaico (anche in questo caso non certo un Paese con un elevato livello di irraggiamento), che dovrebbe restare ferma a 2,6 GW. L'Italia, grazie agli ultimi scampoli del Conto energia e al successo del sistema di detrazioni fiscali, dovrebbe attestarsi in terza piazza, con circa 1,5 GW di nuovi impianti. Alle sue spalle ci sarà la Francia, con circa 1 GW di nuovi impianti, mentre più staccati saranno altri mercati minori come Danimarca, Grecia, Bulgaria, ecc.
L'Europa, però, ormai non è più il centro del fotovoltaico: la Gran Bretagna, a livello mondiale, si dovrà così accontentare della quarta piazza (rispetto al sesto posto ottenuto nel 2013), lontana dai numeri inarrivabili delle tre big globali del solare, ossia Cina, Giappone e Stati Uniti, che possono contare su giganteschi mercati ancora non saturi e su meccanismi di sostegno appetibili per gli investitori.